IL FRUTTO
Cammino lentamente sulla strada
che porta senza fretta
dove deve.
Affronto come acqua freddo e sole
del resto, il tempo, non si può cambiare.
Cammino lentamente sulla strada
che porta senza fretta
dove deve.
Affronto come acqua freddo e sole
del resto, il tempo, non si può cambiare.
Lungo il percorso, guardando tra le buche
osservo, sul selciato, un frutto strano.
osservo, sul selciato, un frutto strano.
Lo colgo mentre seggo sopra un sasso
lo giro a bocca aperta tra le mani.
Ha vento di fiori, profumato
lo giro a bocca aperta tra le mani.
Ha vento di fiori, profumato
Ci sono semi di speranza
succo di gioie irrazionali
come bambini senza lacci di convenzioni.
Girandolo muta forma e colore
succo di gioie irrazionali
come bambini senza lacci di convenzioni.
Girandolo muta forma e colore
diventa pioggia e si fa temporale
per diventare dopo poco tempo
nuvole, sole
uccelli senza freno.
per diventare dopo poco tempo
nuvole, sole
uccelli senza freno.
Mi godo il frutto
lo chiamo Giovinezza.
E' ancora giorno
ma dopo viene sera.
Mi alzo piano dalla mia sedia di sasso
appoggio il frutto dove l'ho trovato.
Continuo il viaggio da dove l'ho lasciato
Il poeta coglie negli accadimenti quotidiani le grandi verità nascoste dell'esistenza.Una lirica sostenuta da una scrittura musicale tesa e vibrante per un esploratore degli spazi poetici.
RispondiEliminaGiorgio
bella la tua poesia,ciao mistral,buona serata stella.
RispondiEliminaMolto bella, complimenti!
RispondiElimina