Un capitolo infinito (del Natale)
Un capitolo infinito
Inesauribile e testimoniato
Il capitolo del romanzo Natale
Una luce fioca rinsalda vitale
E arriva fino al cuore
Penetrando l’amore
Vero o falso che sia
Si confonde nella frenesia
E’ una favola il Natale
Una fiaba fatale
Un capitolo spirituale
Un solstizio sentimentale
Un momento universale
Nel Natale tutto si ritrova
Vecchia stella sempre nuova
Anche le non risposte
Tirate da cassettiere nascoste
Persino grandi bugie
Miscele di enormi ipocrisie
Arrivano trafelate
Denso il profumo di pigne bruciate
Un contenitore cosmico di conservanti
Mitico principio dei vasi comunicanti
Fraziona e livella emozioni e sentimenti
Passerà il temporale
E se ne andrà anche il Natale
E le risposte su le scale
Orbe
Mute
Fragili
Rincalzeranno il vento abituale
Ed io percorro questa via
Non mi stanca l'agonia
Ogni anno a Natale nell'onda sprofondo
Ed in questo immenso mare affondo
La cara Miryam, è molto brava!!! bellissima poesia che ci porta in pieno Natale.
RispondiEliminaGrazie cara gianna, di averle riservato la tua vetrina.
Tomaso
Grazie come sempre a te, Tomaso.
EliminaA volte il Natale riserva una particolare malinconia, dovuta a particolari stati d'animo che si accentuano nelle festività....
RispondiEliminaVersi molto apprezzati, un caro saluto,a miryam e gianna, silvia
Buona serata a te, Silvia.
EliminaE' un modo di poetare inusuale quello che l'autrice propone con questo brano d'atmosfera natalizia,
RispondiEliminaun brano invero dissimile sia dai suoi precedenti che da quelli che si leggono solitamente in queste feste
ed attestati per così dire sul versante "sentimental-mieloso".
Qui si notano invece rigore, sincerità ed una certa resistenza a farsi coinvolgere nel clima epidermico, provvisorio e un po' formale (se non proprio ipocrita) che contraddistingue il periodo natalizio.
L'autrice, in definitiva, compie un'analisi spassionata ed amara del fenomeno natalizio e sceglie la forma della rima baciata e ripetuta, ai limiti della filastrocca, per accentuare l'effetto ironico e mordace dei suoi versi, che suonano come un monito affinché gli uomini recuperino il vero senso del Natale, che è quello della pace perenne ed universale.
Complimenti e calorosi saluti!
Una bella prova poetica ..con un po' d'ironia.
RispondiEliminaUn caro saluto all'autrice, ai poeti e alla titolare di questo utilissimo blog.
Grazie, Giovy.
EliminaLa poesia è una istantanea in bianco e nero di una festa così come viene vissuta in una realtà priva di orpelli ......in contrapposizione agli affeschi colorati e pomposi che ci raffigurano la proiezione di sogni e desideri. Complimenti vivissimi.Un caro ed affettuoso augurio per un buon 2014.
RispondiEliminaInfatti non vedo nessun cambiamento anzi, passato il Natale, solo la crudeltà di dover festeggiare un anno nuovo..
RispondiEliminaScusami Miryam cara, non me ne volere, ma per me è così!::))
Grazie anche al Guardiano, a Cettina e a Nella.
RispondiEliminaGrazie a tutti... ragazzi..:)
RispondiEliminaIl testo è particolare...un po' atipico...
Grazie al Guardiano, analisi impeccabile e generosa, come sempre ... a tutti gli altri amici e alla carissima Gianna. Non ti scusare Nella... è proprio quello stesso tuo sentimento che mi ha indotto a scrivere così... :)
BUON ANNO di serenità, pace e amore a tutti voi. Baci sinceri...
Grazie, My .
EliminaTante cose belle a te.
Grazie Carmine,altrettanto a te.
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RispondiEliminaMi fa piacere rileggere anche qui i versi di Miryam,la sua fiaba di Natale, che anno dopo anno si rinnova nei nostri cuori, con gioia infinita per un periodo ben definito e con malinconia in altri momenti.....
RispondiEliminaUn abbraccio a Miryam e a Gianna