A volte...
A volte la mia mente vaga
a mirar la vastità del cielo,
adorno di neri e cupi nuvoloni,
e bussar vorrei dietro la fitta coltre...
Tante domande m’assillano,
ma non v’è risposta ch’io possa udire...
e quando la tristezza trasuda angoscia,
la rabbia sghignazza impietosa.
Pare un oblio senza fine...
un perpetuo dolore...
un urlo silenzioso che dall’anima sale,
lacerandomi il cuore.
A volte la mia mente vaga
a mirar l’azzurro del cielo,
tutto canta, tutto splende di luce vivida…
e la speranza di fa strada a spintoni,
tra solchi di dolore e paure stantie,
ed è allor che il cielo afferrar vorrei,
e aggrappata ad esso brillar come stella.
Donerei bagliori a rinfrancar l’anima,
di chi sorrisi più non ha.
Di chi come me, e insieme a me,
attende sul viale assolato della speranza.
A volte la mia mente vaga
a mirar la vastità del cielo,
adorno di neri e cupi nuvoloni,
e bussar vorrei dietro la fitta coltre...
Tante domande m’assillano,
ma non v’è risposta ch’io possa udire...
e quando la tristezza trasuda angoscia,
la rabbia sghignazza impietosa.
Pare un oblio senza fine...
un perpetuo dolore...
un urlo silenzioso che dall’anima sale,
lacerandomi il cuore.
A volte la mia mente vaga
a mirar l’azzurro del cielo,
tutto canta, tutto splende di luce vivida…
e la speranza di fa strada a spintoni,
tra solchi di dolore e paure stantie,
ed è allor che il cielo afferrar vorrei,
e aggrappata ad esso brillar come stella.
Donerei bagliori a rinfrancar l’anima,
di chi sorrisi più non ha.
Di chi come me, e insieme a me,
attende sul viale assolato della speranza.
Bellissima poesia e una chiusa dve trasuda speranza e sorrisi.
RispondiEliminaComplimenti
Io spero che Betty possa scrivere non più di speranze, ma di realtà....Non riesco ad aggiungere null'altro. Grazie Gianna.
RispondiEliminaSpesso il cielo è il destinatario dei nostri pensieri; gli occhi vi si volgono quasi per istinto, come a cercare "conforto", anche indipendentemente da un bisogno spirituale o religioso.
RispondiEliminaCome scrive l'autrice, è la sua "vastità" a stupirci ed allo stesso tempo a consolarci. A volte la sua azzurra trasparenza è nascosta da una coltre di nuvole che sembra volerne celare le risposte, ma quando l'animo è ripiegato su se stesso non v'è consiglio che possa udire.
Sovente, l'animo umano è oppresso da dubbi, delusioni e angosce; ecco che allora la voglia di cielo diviene prepotente, infatti solo lassù ci si può confondere con gli astri, nella sublime illusione di annullare non solo le pene proprie, ma anche quelle altrui.
Un brano a metà fra prosa e poesia, ma comunque ispirato, sentito, coinvolgente e dunque riuscito!
La stagione sembra fatta apposta per guardare il cielo... bella questa poesia!
RispondiEliminaBellissima poesia; emozionante, ogni verso "trasuda" come un "urlo" silenzioso volto ad afferrare quel qualcosa che sentiamo fortemente ma che non riusciamo ad afferrare per cui ci aggrappiamo a quella stupenda essenza umana che è la speranza. Mi fermo, il guardiano ha scritto un'analisi impeccabile che condivido pienamente per cui rischierei di ripetere i suoi stessi concetti.
RispondiEliminaComplimenti a Betty e un abbraccio a Gianna.
P.S. Mi faccio sentire poco ma vi tengo sempre nel cuore. Baci!
Sei sparita pure da FB.
EliminaSpero tu stia bene...
Bacioni, Miryam
Nel cielo dell'autrice,
RispondiEliminariflettono pensieri, e conflitti interiori.
ma la speranza nel bagliore di un sole,
produce in essi una positività straordinaria, per se stessa e gli altri.
Bellissima poesia, BRAVA Betty!
Un'abbraccio cara Gianna.
Gabry
Ciao Gianna, avevo già letto e commentato questa poesia nel blog di Betty, rileggerla qui da te non può che farmi di nuovo tanto piacere!
RispondiEliminaLa forza di quella donna è pari al suo amore per Matteo, perciò quei versi non possono venire che dal cuore...
Un abbraccio ad entrambe.
Con un'ultimo motto di energia ci si rivolge al cielo in senso fisico, che corrisponde nel intimo alla forza interiore che ognuno di noi possiede. Da lì sorgono la speranza e la capacità di proseguire, tanta da poter offrire a chi ne ha di meno.
RispondiEliminaBellissimo componimento, complimenti a Betty, un abbraccio e un sorriso a te Gianna.
Versi sofferti, ma carichi di speranza. La ricerca nel cielo di una risposta, di un aiuto. La necessità di urlare il proprio dolore, il desiderio di serenità per sè e per altri che soffrono. Com'è difficile vivere!
RispondiEliminaUna poesia viva, complimenti.
RispondiEliminaciao gianna grazie bella questa poesia di betty, un'alternarsi di emozioni, di alti e bassi che la vita ci regala gratuitamente, quando ci rialziamo dal torpore del dolore tanta e' la felicita' che vorremmo che tutti fossero felici come noi, complimenti. molto vera e sentita, buona serata rosa a presto...
RispondiEliminabelle le parole di Betty,intrise di dolore,rabbia e impotenza
RispondiEliminaauguro a Betty di percorrere presto quel viale assolato di speranza
un abbraccio,anzi due
Vorrei ringraziare tutti voi che avete lasciato un commento e parole gentili per me e ciò che ho scritto... leggervi mi ha accarezzato il cuore...
RispondiEliminaUn bacio a te Gianna cara per avermi ospitata qui, ne sono onorata
Sono io onorata d'averti qui, cara Betty.
EliminaGrazie della tua amicizia.
Versi intrisi di sofferenza ma sempre con lo sguardo al blu del cielo, nella ricerca di una speranza che scacci il dolore dal cuore.
RispondiEliminaBella poesia, i mei complimenti a Betty.
Un saluto e un grazie a te per averla proposta.
Stefania
Grazie a tutti, gentili commentatori.
RispondiEliminaPur nella disperazione, nel dolore, si riesce a guardare al cielo aggrappandosi ad esso con tutte le nostre forze perché non abbiamo perso la speranza .....ti auguro , mia cara Betty, di trovare al fine la giusta pace e momenti da vivere con la gioia nel cuore: te lo meriti, insieme ai tuoi cari.
RispondiEliminaNo Paola, la speranza non deve mai abbandonarci...
EliminaCome sempre sai esprimerti in modo dolce e amorevole, ti ringrazio infinitamente per le tue parole, e ti abbraccio forte forte.