Passeggiando tra le rovine del tempo
Ho incontrato la notte silenziosa e stanca
Mi sono tuffata nel suo mantello nero e gelido
Per calmare il dolore delle mie ustioni
Attendo in questo tugurio notturno
Lentamente che rischiari l’alba
E il cielo si popoli di nubi bianche
E scoprire le forme dell’altra vita
Nel secondo atto di questa commedia
Popolata di pensieri immaginari
Che recitano le parti a soggetto
Ho trascorso tanto tempo a scrivere
Passeggiando tra le rovine del tempo
Ignorando spazi dal profumo di vaniglia
Ma non sono un poeta in sintonia
Con i voli della vita e l’armonia della natura
Ne con i miei giorni e le mie notti
Nelle nubi c’è la mia fame e la mie sete
Sono solo un ospite avvolta nel mantello della notte
A difendere dal gelo questo vuoto che mi riempie il cuore
Ho incontrato la notte silenziosa e stanca
Mi sono tuffata nel suo mantello nero e gelido
Per calmare il dolore delle mie ustioni
Attendo in questo tugurio notturno
Lentamente che rischiari l’alba
E il cielo si popoli di nubi bianche
E scoprire le forme dell’altra vita
Nel secondo atto di questa commedia
Popolata di pensieri immaginari
Che recitano le parti a soggetto
Ho trascorso tanto tempo a scrivere
Passeggiando tra le rovine del tempo
Ignorando spazi dal profumo di vaniglia
Ma non sono un poeta in sintonia
Con i voli della vita e l’armonia della natura
Ne con i miei giorni e le mie notti
Nelle nubi c’è la mia fame e la mie sete
Sono solo un ospite avvolta nel mantello della notte
A difendere dal gelo questo vuoto che mi riempie il cuore
Stupenda poesia cara Gianna, le poesie di Miryam, mi sono sempre piaciute...
RispondiEliminaCiao e buona giornata amica.
Tomaso
ciao gianna grazie, bella la poesia di Miryam, tante volte lo scrivere riempie i nostri vuoti e le nostre malinconie, e' uno sfogo, e' come confidarsi con qualcuno e prendere atto delle nostre emozioni che rimarranno archiviate... per leggerle magari ogni tanto, riassaporandole, ciao grazie complimenti baci rosa buona serata.)
RispondiEliminaCarissima Gianna
RispondiEliminacomplimenti per le belle poesie che proponi.
Complimenti a Miriam e come ho letto da qualche parte
ma non ricordo dove:
"La poesia è la bottiglia di un naufrago
che gioca col mare.
Chi la trova ,salva se stesso."
Un bacio e buona serata
Ciao molto bella, il saper esprimere le proprie emozioni e chiamarle per nome, alleggerisce e in qualche modo solleva anche il lettore nel ritrovarsi.
RispondiEliminaBellissima! Struggente.
RispondiElimina"Ma non sono un poeta in sintonia
Con i voli della vita e l’armonia della natura"
dici tu Miryam
Ma sei in sintonia con la poesia, è ovvio.
La trovo come una melodia, dolce e malinconica, la tua poesia.
Grazie di aver condiviso con noi cara Gianna, un abbraccio.
Che dire Gianna, Miryam è Miryam, con i suoi versi, la sua poesia è vita, è donna, è semplicemente "il vuoto che riempie il cuore"
RispondiEliminaUn grande a Miryam
Ed uno a te Gianna!
Una poesia che lascia un brivido,molto intensa,guardare l'anima allo specchio e scrivere come un pittore intinge i colori dalla tavolozza creando per noi una parte di sé,poesia che contiene molto della natura umana,complimenti a Miryam,buona serata Gianna,bacino.
RispondiEliminaRingrazio tutti, davvero di cuore!
RispondiEliminaNon ho parole... e non è solo un modo di dire...
Ultimamente mi sento come "ovattata" e non mi riesce tirare fuori le emozioni... neppure nei commenti. Emozioni che cmq sono sempre fortissime.
Questo testo è nato così, una sera in pochi minuti... e direttamente dalla tastiera . Una sorpresa anche per me, che amo la penna, l'inchiostro, il foglio bianco che si riempie di parole ....
Spero di tornare presto ai vecchi tempi e commentare le vostre poesie bellissime che leggo sempre con attenzione ed emozione.
Baci per tutti.
Un abbraccio a Gianna! :-)
Abbraccio ricambiato, Miryam.
EliminaTi aspetto sempre qui e tu lo sai.
Pennellate molto romantiche (nel senso proprio di Romanticismo storico, questa è la sensazione che mi danno certi versi,)piene di suggestioni. Certe volte un male di vivere si insinua nell'anima, è una eco dell'angoscia esistenzale dentro ogni uomo...Perchè alcuni (come te o me) ne scrivono? Non so, ma tutta la "causalità" della psicologia ufficiale mi sembra riduttiva da rasentare quasi lo squallore, ignorando quel Tutto che ci circonda e dentro il quale i nostri pensieri prendono forma e di cui sono testimonianza.Baci. :-)
RispondiEliminaCome già ho scritto da Miryam, c'è in questi versi una velata tristezza, ma, giustamente Miryam mi ha detto che la tristezza fa parte della nostra vita e c aiuta ad apprezzare meglio le gioie che talvolta incontriamo. È la verità . Brava Miryam eun abbraccio a lei e a Gianna
RispondiEliminaAbbraccio ricambiato, Paoletta.
RispondiEliminaGrazie Leone ...
RispondiEliminaMi ritrovo nelle tue parole. Noi siamo soprattutto "materia spirituale"... è quella che da forma al nostro "inconscio" ( per dirla come la psicologia) ed è quella che ci guida nel nostro essere e sentirci parte di un qualcosa che ci abita dentro e che a volte, in alcuni di noi, per un bisogno "esistenziale" induce a proiettare gli stati d'animo al di fuori del del proprio io con le stesse suggestioni "vissute" internamente.
E' così che nascono i versi!
Grazie! Ciao:-)
Grazie carissima Paola,
Proiettare certi momenti al di fuori di se e vederli prendere forma ... come ben sai , aiuta a superare certi momenti. UN BACIO!