Un colpo dopo l'altro e ruppe quel guscio
che senza lasciargli lo spazio di un respiro,
seguiva aderente le curve modellate del suo corpo.
Un alito di vento lo sfiorò ed un brivido lo percorse
dissolvendo il gradevole tepore
che lo aveva avvolto fino a quel momento,
avvertì un certo fastidio e sentì solo per un istante
che quella gabbia che lo imprigionava,
ritornava ad essere la sua protezione,
quel rifugio accogliente che non voleva abbandonare.
Guardò fuori con un occhio e vide l'immensità,
immersa in una luce non filtrata, vivida e brillante,
ora sapeva cosa fosse il terrore,
il cuore gli batteva così forte
che sembrava volesse scoppiare
e con un istinto irrefrenabile, incontrollabile,
colpì di nuovo il guscio provocando una crepa
che allentò quell'irritante e insopportabile senso di costrizione
che lo comprimeva ostinatamente,
si caricò di nuovo vigore,
continuò a colpire, colpire, colpire.
Frantumò il suo mondo, infranse la paura,
si liberò e capì...
Era pronto per esplorare l'infinito.
che senza lasciargli lo spazio di un respiro,
seguiva aderente le curve modellate del suo corpo.
Un alito di vento lo sfiorò ed un brivido lo percorse
dissolvendo il gradevole tepore
che lo aveva avvolto fino a quel momento,
avvertì un certo fastidio e sentì solo per un istante
che quella gabbia che lo imprigionava,
ritornava ad essere la sua protezione,
quel rifugio accogliente che non voleva abbandonare.
Guardò fuori con un occhio e vide l'immensità,
immersa in una luce non filtrata, vivida e brillante,
ora sapeva cosa fosse il terrore,
il cuore gli batteva così forte
che sembrava volesse scoppiare
e con un istinto irrefrenabile, incontrollabile,
colpì di nuovo il guscio provocando una crepa
che allentò quell'irritante e insopportabile senso di costrizione
che lo comprimeva ostinatamente,
si caricò di nuovo vigore,
continuò a colpire, colpire, colpire.
Frantumò il suo mondo, infranse la paura,
si liberò e capì...
Era pronto per esplorare l'infinito.
Brava Sciarada, una bella poesia che viene aspirata da una amante della natura.
RispondiEliminaComa vedi cara Gianna sono di nuovo in forma...
Almeno lo spero, un abbraccio forte.
Tomaso
Molto bella e ispirata alla natura meravigliosa
RispondiEliminaciao.... mi piace molto il finale
RispondiEliminaFrantumò il suo mondo, infranse la paura,
si liberò e capì...
Era pronto per esplorare l'infinito.
una poesia molto bella..
ciao.luigina
ciao Gianna, grazie, questo racconto di Sciarada e' molto profondo e drammaticamente vero, a volte per non rischiare o per paura ci costruiamo delle prigioni, perdendo tutto cio' che non fa parte del nostro piccolo mondo, bisogna avere il coraggio di rompere quel guscio che ci porta appunto a scoprire nuove relata'e anche noi stessi.. complimenti A Sciarada, ciao a tutti buona domenica rosa a presto
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaognuno di noi ha il proprio guscio da infrangere,spesso occorre una grande forza per farlo.
RispondiEliminaBelli le parole e la foto ,complimenti a Sciarada.
Buona domenica Gianna
Quel mondo interiore fatto di convinzioni nostre o assorbite per educazione, quel stare chiuso nel rassicurante conforto della razionalità...Ma, basta capire che la libertà può offrire molto di più e si è pronti di assumerla, pur avendo paura... Molto bello questo racconto di Sciarada.
RispondiEliminaBuona domenica Gianna.
Ciao Sciarada, ti conoscevo come una persona esperta, una persona di cultura...ed ora ti ritrovo anche poeta!
RispondiEliminaLa descrizione che hai fatto di questo uccellino ( che ero riuscito a vedere nel post da te) che si apre la strada per la vita, è fantastica.
Complimenti, e buona domenica!
Gianna, un bacione e a presto!
Un bruco che diventa farfalla, un pulcino che rompe il guscio che lo tiene prigioniero, un uomo che si libera delle etero ed auto costrizioni...etc.
RispondiEliminaQualsiasi lettura si voglia dare a questi versi, la lezione è una sola: nessuna creatura potrà dirsi davvero realizzata sin quando non si libererà dei vincoli che la società (ed a volte egli stesso) gli ha creato.
Con questo componimento a metà fra prosa e poesia e che comunque è tutto un'allegoria degna di una favola di Esopo, Sciarada conferma la sua profondità di pensiero e la sua tendenza ad affrontare temi di carattere sociale.
Hai racchiuso in un guscio temi importanti e poi, picchiando verso la luce, li hai liberati affinchè noi potessimo riflettere!
RispondiEliminaComplimenti Sciarada!
Elisena
Respects Madame de la vitrine
Poesia particolare e molto intensa e bella,sono rapito dalle parole,la messa in atto della liberazione del guscio che può anche significare il staccarsi dalle paure e guardare con occhi nuovi il mondo,un testo che rappresenta un atto di coraggio,complimenti a Sciarada,buona domenica Gianna.
RispondiEliminaCiao Gianna, ringrazio te per aver messo questo mio pezzo nella tua splendida vetrina e ringrazio anche di cuore tutti coloro che sono stati così generosi e gentili da lasciare un loro pensiero!
RispondiEliminaUn abbraccio!!!
Bellissima metafora, e bellissima l'immagine che viene descritta da questi versi: il miracolo della vita e la necessità di infrangere il guscio in cui spesso ci nascondiamo, rifiutando quel che ci è intorno. Bravissima Sciarada
Eliminaversi molto belli, bellissima metafora...mi è piaciuta molto
RispondiEliminaGrazie infinite Paola e Vilma, un bacio a voi e a Gianna!
RispondiElimina