ED ERA NATALE(IL VECCHIO )
Era lì,
sui gradini della chiesa
lacero e solo,
in una immobilità statuaria
trasmetteva
l’angoscia delle radici.
Nella piazza anonime figure
si aggiravano distratte,
sospinte dalla fretta,
epidemia del secolo.
Niente e nessuno si turbava
per quella vita ricurva
sullo stelo del tempo,
arresa in solitudine.
Ed il vecchio restava lì,
assente e silenzioso
sui gradini della chiesa,
simile a giostra senza luci,
orfana di bimbi:
lo sguardo perso
nell’egoismo del mondo.
…E d era Natale….
tremendamente vera e profonda!!!
RispondiEliminaGrazie
che profondi versi.....molto belli ma anche tristi...
RispondiEliminaciao buon pomeriggio :)
Grazie Gianna!
RispondiEliminaCiao Gianna,bella poesia,parole che toccano e che fanno riflettere,complimenti a Sara che abbraccio con affetto.
RispondiEliminaCiao Gianna.
Bravissima, Sara...
RispondiEliminaHai saputo descrivere sapientemente in versi una situazione purtroppo molto reale, sintomatica di una società che non è più capace di soffermarsi sugli "altri"...
Ciao Gianna, un bacione!
ciao....che bella e intensa poesia..è difficile scrivere di questi argomenti così delicati..ci vuole sempre una forte intensità nel cuore...ciao..luigina
RispondiEliminaBella la tua poesia, cara Sara,
RispondiEliminache fa riflettere su come sono cambiati i rapporti....ognuno pensa per sé nonostante l'atmosfera natalizia!!!
Un bacione
Bruna
Grazie Luigi,
RispondiEliminabuon dicembre.
E' vera Nanussa,
RispondiEliminasono versi tristi,
ma è quello che i miei occhi e il mio cuore hanno registrato quella sera di Vigilia.
Grazie.
Grande amico Achab,
RispondiEliminaun abbraccio e grazie anche a te.
Verissimo Leonardo: ognuno annaffia il proprio orticello e se ne frega altamente se l'orto del vicino è seccato per mancanza di acqua.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Grazie Luigina,
RispondiEliminacentrato in pieno.
Buone Feste.
Dianuccia!!
RispondiEliminaChe bello trovarti anche qui da Gianna,
dove si respira aria di Amicizia e condivisione verso le coese belle e giuste della Vita.
Bellissima poesia.
RispondiEliminaAnch'io penso spesso a quest'altro triste risvolto del Natale.
Ma gli altri fanno finta di non vedere... peccato.
Complimenti alla poetessa!
Metafore molto efficaci riescono a suscitare in noi un forte senso di disagio, di fronte ad una situazione che, specialmente nel giorno di Natale, appare ancor più disumana.
RispondiEliminaLa gente non si accorge neppure di quella "vita rìcurva/sullo stelo del tempo/arresa in solitudine", "giostra senza luci/orfana di bimbi".
Una poesia molto bella, che evita la retorica proprio con queste stupende e originali immagini :-)
Purtroppo, situazioni del genere, non sono così rare, e a Natale più che mai ,sono qualcosa di disumano e insopportabile..
RispondiEliminaCiao Sara, hai espresso in maniera perfetta una realtà che dovrebbe insegnarci ad aprire il nostro mondo a quello degli altri.
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