Si spezzano i fili
che tengono insieme i ricordi,
i nomi sfuggono,
che tengono insieme i ricordi,
i nomi sfuggono,
che tengono insieme i ricordi,
i nomi sfuggono,
anche le parole più semplici
di me si dimenticano.
Fra le labbra
linea tremante e tesa,
trattengo un alito di vita,
nella gelida morsa
di questa statua di pietra.
Sento …
Guardo …
Piango …
e come un bambino
ingoio perle di zucchero,
sfere argentee,
nell'illusione di potermi liberare
da questo corpo,
come serpente che cambia pelle,
nella speranza
di poter vedere di nuovo il giardino
dall'altra parte della strada,
nella speranza
che s'incrini questa pietra
che m'imprigiona.
una poesia che fa venire la pelle d'oca,piena di tutta la disperazione di una persona che soffre.Complimenti a Vilma e a te che ce l'hai fatta conoscere,ciao Gianna
RispondiEliminaQui si respira aria pura, l’aria tonificante e pura dell'Arte.
RispondiEliminaL’incontro con la Poesia avviene subito: grazie a questo scambio di termini: "anche le parole più semplici / di me si dimenticano" per cui sono le parole a dimenticarsi dell’autrice e non l’autrice a dimenticarsi delle parole, quasi come se quest’ultime decretassero per lei una qualche forma di sanzione, di condanna!
Poi il brano comincia a dispiegarsi e prende forma e forza di confessione, di pianto.
C’è pathos in ogni parola, specialmente quando l’autrice sembra quasi priva di vitali energie e definisce il proprio corpo una prigione di pietra. Non spiega se queste sono soltanto sensazioni occasionali, contingenti, oppure si tratta di una situazione stabile - ed in ciò l’aspetto "ermetico" del brano - ma il tormento con cui disvela il suo stato è sincero, accorato e rende davvero lirici ed apprezzabili i suoi versi!
Un rimpianger la giovinezza che lentamente c'abbandona per lasciar post alla vecchiaia. Difficile da accettare. La mente è e resta giovane come la voglia di vivere......
RispondiEliminaMolto profondaì.
Sempre ottima la scelta!
Un bacione a tutti!
Elisena
Parole che appaiono come dipinti preziosi...la giovinezza che ha dovuto per forza lasciare il posto alla vecchiaia e piano piano ci si rende conto che siamo arrivati alla meta....
RispondiEliminaStraziante ma molto bella, complimenti
La foto ritrae qualcosa di molto famigliare, ricordo quando salutavo mia madre che partivo la vedevo spesso in quella posizione e diceva! ho paura di non vederti più...
RispondiEliminaBella questa poesia cara Gianna.
Tomaso
Una bella foto!Questa poesia è bella! Vi diamo un cordiale benvenuto!
RispondiEliminaUna forte disperazione in questi versi. La vecchiaia con tutte le conseguenze che porta, alla quale si cerca di sopravvivere e non vivere, nell'attesa estenuante di una "vita" migliore che possa finalmente sgravarla dai pesi che sente addosso.
RispondiEliminaMolto commovente... Mi ritornano in mente persone a me vicine che la vecchiaia ormai è sentita proprio come descrive la poesia.
Complimenti a Vilma! Bella! Un saluto affettuoso e alla prossima!
Gianna...sei un terremoti co sto blog!
RispondiEliminaCosì è più bello per il Natale di come lo avevi fatto prima. Non cambiarlo!
Strabacionissimo per un buon sabato sera!
Elisena
Wow mi piace molto la nuova grafica del blog..questo nero è incantevole,bella la poesia di Vilma,complimenti a lei.
RispondiEliminaBuona serata Gianna.
Un bacino.
Elisena, non ne ero convinta, infatti!
RispondiEliminaAllora abbiamo gli stessi gusti...
Bacioni e fai la brava il sabato sera...
Gianna, per me il blog andava bene pure prima - il bianco e il nero stancano un po' - ma il mio è solo un dimesso parere ;)
RispondiEliminaIl bianco mi sembra che faccia risaltare meglio le poesie.
RispondiEliminaIn seguito, cambiamo, se no Elisena e chi la sente...
si seocndo me il contrasto nero bianco funziona poesia bellissima ma molto molto triste
RispondiEliminaGrazie cari amici, perchè ci siete.
RispondiEliminaQuesta la sento proprio nel profondo.
RispondiEliminaTi avevo pensata, Sandra...
RispondiEliminaTriste, irrimediabilmente triste fino a far venire i brividi, ma incredibilmente bella. Un'analisi profonda di quanta sofferenza si può provare quando, molto avanti negli anni, si è prigionieri di un corpo e di una mente che non sentiamo più nostri.Bellissima! complimenti all'autrice.
RispondiEliminaGrazie a tutti
RispondiEliminaUn abbraccio