Per alcuni sono fedele, confortante e presente, per altri sono triste, incostante e assente. Sono l'unica amica rimasta alle porte della sera, sono io quella che squarcia la notte più nera. Ad alcuni compaio luminosa tra il tremore delle candele d'una chiesa, poggio la mia mano sulla spalla di colei che non si è arresa. Ad altri mi paleso nel corridoio di un ospedale, aiuto chi sta cedendo e solo grazie a me riesce a non mollare. Ma c'è qualcuno che mi ignora, mi volta le spalle e si allontana, non mi crede, non crede al mio potere, ha smesso di sognare, mi snobba e mi fa male. Mi dice: "Va via Speranza, sei un'illusione senza sostanza" e io mi allontano da quella persona che crede fermamente di poter farcela da sola.
Sono agnello Circondato da un branco di lupi. Come eco di campane a morto, deglutisco l’ora della malvagità. Lacera nell’anima. Sospiro tra le foglie umide Dove adagio attimo dopo attimo Il cuore s’abbandona. Bramo respirare l’aria della notte, intanto che maree di dolore mi percuotono fustiganti. ‘E’ forse così che va ad uccidersi la sofferenza?’ Il dolore sbronza lo spirito. Mi assopisco e sogno. Sogno un sole che irradia coi suoi caldi raggi la Terra. ‘Chissà, domani si leverà una nuova alba’ Il sangue del ricordo amaro avrà risanato le membra E il desiderio di felicità, non sarà solo una chimera.
Coltri di nubi coprono il cielo, ma nelle valli a tratti il sole scioglie il velo. Un velo grigio e bianco che dà riposo al tuo occhio stanco.
Guardi i pascoli puliti e verdi da lì si ode in lontananza il suono delle greggi, un tintinnio leggero in cui ti perdi. E perdi anche la cognizione del tempo e dei pensieri, e cominci a vagare in un labirinto di sogni e desideri, desideri del cuore desideri profondi...
Desideri che la sofferenza non ti può portare via, anche se purtroppo, può farti soffrire di nostalgia. Perchè c'era un tempo in cui il sangue ti scorreva forte nelle vene e riuscivi in qualche modo a scordare le tue pene. C'era la forza nelle tue braccia così il lavoro non pesava e la gioia ed il sorriso erano sempre sulla tua faccia.
Ora non è più così, ora sei stanco e ti ritrovo qui, a guardare i pascoli verdi e ad ascoltare ancora quel tintinnio in cui ti perdi. A ripensare a quando eri forte e avevi paura solo della morte. Ma non è così che puoi continuare a vivere, non guardare i sogni, ma le cose vive... Le cose vere!
Non possiamo far tornare il tempo indietro, e neppure continuare a guardare la nostra vita che scorre da dietro a un vetro. Vivi come puoi con la forza che hai ora, non possiamo sapere cosa accadrà domani o fra un'ora.
Non sprecare le tue energie vivendo di ricordi dobbiamo vivere oggi domani potrebbe essere troppo tardi. Potrebbe non esserci più il tempo per ridere per giocare, per amare, per donare. Per capire che il futuro può essere migliore, e che puoi sfruttare al meglio tutte quante le tue ore.
Guarda dentro al tuo cuore quindi guarda dentro di te e volgi lo sguardo al cielo, ti accorgerai che puoi sciogliere quel velo.
La coltre di nubi è sparita, soltanto ora ti accorgi che era solo nella tua mente, perchè non credevi ti sentivi già un perdente. Ora la coltre di nubi è sparita, guarda in alto, e ricorda... Che solo tu puoi decidere che senso dare alla tua vita.
Cosa costa sperare? dicono niente! oppure mi sbaglio? se non costa niente, allora è una delle poche cose che mi posso ancora permettere. La speranza é un luogo pubblico, dove tutti possono entrare, l`ingresso è gratuito. Sperare ad un ritorno di un Soldato dalla Guerra. Sperare ad una guarigione. Sperare quando Sali su un Aeroplano, di poter rimettere i piedi a terra sani e salvi. Sperare dopo una lite di poter fare la Pace. Sperare che la vera Amicizia esista davvero, perché io, ne sono ancora in cerca. Sperare, ancora, ancora, ancora…………….: Ed é per questo figlia mia, che tu ti chiami Speranza, perché spero che, passando io all´aldilà, tu possa continuare a sperare anche per me. Ciao, figlia mia Speranza.
Speranza Un lampo nel buio del temporale Il cielo mostra la sua rabbia alla terra colpevole di tenerlo ancorato al suolo Urla nel buio di un giorno senza luce Mostrando vene e digrignado i denti. Al suono spaventoso trema il mondo ed all'interno di un sicuro rifugio un bimbo spia dal vetro la lotta senza tempo. Diventa pallido, la luce quella che tutt'intorno lo avvolgeva cessa d'un tratto. Tutto nel BUIO Un lampo ancora sulla lavagna irata la luce rischiara un attimo la falsa notte. Tutto attorno è come deve essere. La madre si avvicina sfiorandolo Il bambino chiude gli occhi e... sogna
Piccola Fede vedi solo ciò che è in te, vogli il tuo sguardo più in là c'è sorella Carità, altruista riversa il suo Amore incondizionato sull'Umanità. Oh tu Speranza mia, che delle tre sorelle maggiormente saggia sei, fai pace con la ragione che frena la tua voglia di farmi volare impedendomi di sognare.
La Luna disse alle stelle: "Perche' brillate piu' di me stanotte? forse il canto dell'amore,vi ha commosso? o forse è la mia luce che è apppannata dalla brina, di questa malinconica inquietudine?"
Le stelle risposero alla luna: "Brilliamo piu' di te,è vero perche' illuminiamo i sogni di chi ama la magia del sognare ed accendiamo i desideri di chi spera nel domani." Elisabetta Avitabile
La vita regala emozioni e dispensa dolori, ci lascia in balìa di un’alternanza di istanti che si intrecciano l’uno con l’altro, sfumati. La bocca arsa è priva di parole, intrappolate come in un collo di bottiglia. Si cerca nell’oasi della Speranza l’acqua che plachi la sete del sapere e che dia fiducia in quel domani dai contorni indefiniti, che non si comprende fino in fondo.
La sera giunge presto e le ombre si allungano a terra, precedendoci di poco nel cammino. Un passo dopo l’altro si avanza da soli, con dubbi, paure, e un’unica, indiscutibile, confortante certezza: che il sole, domani, sorgerà di nuovo da dietro la duna…
Vanno i pensieri, sparsi nella notte vanno. Li raccolgo e nel silenziomi par d'udire la melodia d'un valzer! Nel vortice delle note danzano i pensieri. Illusioni,speranze, amori. Volteggiano le sensazioni vestite di sogni, speranze , amori. Nel vorticoso valzer girano unite nostalgiche emozioni. Guardo il cielo e mi fissa una stella, tra le stelle più lucente e più bella, par che dica invitando i pensieri ... su venite e ballate quassù! Pur se nel cuore ci sarà nostalgia non li fermo, li lascio andar via. Se ne vanno volteggiando i pensieri, nell'immenso svaniscono, ora liberi, lontano da me.
SPERANZA Guardo la realtà e chiedo: perchè sperare? Non sono io la sua sorgente eppure è dentro di me, viene prima che io sia. Niente finirà? La speranza è certezza, è un Altro, è un rapporto, per sperare bisogna essere in due.
ULTIMA DEA Giunge alfine, ultima Dea ed è di azzurro vestita Madre consolatrice di chi, deluso, amareggiato è prigioniero di un baratro infinito Parla, e la sua voce è canto è melodia per chi null'altro aspetta Carezza menti sconvolte mostrando orizzonti sereni E' l'ultima svolta prima di ogni abbandono A lei si volge il cuore che tutto ha perduto nella vita E' l'aurora dei sogni tramontati il balsamo di ferite ripetute la luce dopo il buio il sollievo dopo il dolore è risveglio, ristoro, conforto E' la Speranza che mai deve morire.
Una goccia se guardi bene la puoi vedere su un petalo di rosa, su di un filo d’erba...
Una goccia se guardi bene ne puoi vedere tante scendere dal cielo e perdersi nel terreno.
Una goccia se guardi bene... non puoi vederla! Sono migliaia, si tengono per mano, formano il mare. Questa é la fine della vita della goccia, e l’inizio di una nuova vita!
Una goccia, una vita; se guardi bene la puoi vedere; é un bimbo in braccio alla mamma.
Una goccia, una vita; se guardi bene ne puoi vedere tante; tante persone che ogni giorno corrono verso la luce per poi perdersi nel buio!
Una goccia, una vita; se guardi bene... non puoi vederla! Sono migliaia, migliaia di anime, si tengono per mano. Questo é la fine della vita, ed é l’inizio dell’eternità!
Oggi allo spuntar dei fiori, nei tenui prati, nel dissolversi di brina sul lento corso, al sollevar di sole, nei bei cortili, saro' pronto alla vita, ricusando l'impazienza che m'alberga. Allor mi desto in ripide di speranza.
Aveva visto un film tanto tempo fa era la storia di un extraterrestre un piccolo essere che si era perso sul globo terrestre alzava il piccolo indice illuminato di rosso posso posso, tornare a casa posso? Da allora pensava che se qualcuno se ne andava per esempio se moriva alzava il piccolo indice illuminato di rosso non per tornare a casa ma per dire a chi lo piangeva che lui stava là là con l' indice illuminato al loro cuore avrebbe comunicato.
SIGNORA SPERANZA Vorrei essere una nuvola per piovere sopra l'umanità gocce di speranza. Parola magica che vola di fiore in fiore,nei miei pensieri... Vorrei volare e scoprire nuovi pianeti, accendere nuovi orizzonti , e dare luce ai miei occhi , senza più nulla temere... lì in fondo alla strada della vita oltre l'orizzonte c'è l'isola dei sorrisi per raccogliere nelle mani i mie pensieri e affidarli al vento. E il vento, li porterà nell'infinità dell'universo dove colui che vede e sente tutto potrà raccoglierli e trovare il sereno oltre il nulla... Ho ancora un cielo da conquistare con la speranza di svegliarmi domani...e scoprire che potro ESSERE DI NUOVO FELICE..
Si può cantare tutto amore e vita, si può parlare alle sponde di ogni lago che poi non ti risponde, si può cantare tutto d'ogni onda e flutto,
ma la canzone è finita e cosa resta alla vita?
Immagina d'avere parole da dire a qualcuno, parole tanto belle, immagina da non poter restare ferme, immagina tu di cantare, cantare di speranza!
E se la canzone è finita resta sempre la vita!
Cerco, rinasco per cercare quelle parole di cui cantare, da narrare al primo che passa, affinché guardando la solita solitudine non più la stessa, pensi oh, che parole di splendore, oh, che canzone da donare, che parole di speranza che non posso contenere,
e oltre la canzone infinita, resta pur sempre, speranza di vita.
- Pietro Pasotti - Penso questa poesia sia espressione di una speranza sottile e latente, ma desiderosa di nascere. Non è nulla di relativo ad una particolare situazione o ad un atto, è speranza e basta. Verso cosa? Beh, a voi :)
(Quella mattina Maggie si alzò, svogliata e fredda come al solito.) (Questa città di ghiaccio, stranamente sembrava piangere, pensò Winki.)
Per fortuna la benzina non era ghiacciata. Freddo, freddo e chiaro come sempre, troppo freddo, troppo chiaro… il vento però, (a farci caso), sibilava meno tra le fessure, delle coperte della buca… il sacrificio del pianeta rendeva liberi… ma soli.
Quale disperazione, quanta disperazione, questa disperazione… questa eco continua e cristallina, questi diciotto metri di ghiaccio, seppelliti sotto i quali, si riconoscono ancora i morti…
Il rumore del tritaghiaccio era assordante, ma Winki voleva muoversi stamane; uscito alla luce pensò che si era troppo coperto… (questo pensiero era nuovo per lui, ma vecchio di un centinaio d’anni almeno, ed era piuttosto comune ad ogni primavera)
Vorrei guardarti in silenzio pensò lei, sentire che mi ascolti… (capire che son capito, pensò lui) Intanto non molto lontano da loro, un raggio di sole bucò per un’attimo il cielo… chissà, forse sarebbero riusciti ad incontrarsi, il ghiaccio dopo anni ed anni cedeva al nuovo tempo, loro non lo sapevano ancora… ma era li, sempre più vicino, l’attimo del nuovo inizio.
Stefanover, tempo fa.
p.s. qui ho immaginato il nostro pianeta sconvolto climaticamente, ed i pochi superstiti vivono sotto il ghiaccio ma devono uscire alla ricerca di cibo, sperando di incontrarsi… c’è una speranza.
Prima che arrivassi tu a strappare i sigilli a questo lungo colpo di sonno, ho atteso mille temporali, ho consumato domande come sandali d'estate, come lettere che per paura si chiudono nei cassetti. Prima che arrivassi tu mio angelo di vento, esile demone di stupore, ho patito il continuo franare dei sassi persi per sempre sul fondo del lago. Ma ora invece che ti scrivo so che verrà di nuovo Aprile con i suoi gerani alle finestre, a stringerci i fianchi e ad intagliarci i nomi. Ed il nostro tempo da decorare e riprenderci sarà un cielo impertinente di risvegli.
Scusa Stella non so dove ho lasciato nei commenti la mia poesia ma ora ho capito che forse dovevo lasciarla qui...beh la metto anche qui....
Titolo : SPERANZA ========== Speranza… quando l’ultima stella scompare nel chiarore dell’aurora di un giorno nuovo che si affaccia sulle nostre vite. Speranza … quel tenue filo che imbastisce ogni alba e fa che ogni nuovo giorno ci si possa svegliare con il sole nel cuore. Speranza… in uno sguardo sereno come un arcobaleno che spicca tra le nuvole grigie dopo una giornata di pioggia. Speranza… quel desiderio vivo che accende ogni giorno il mio sorriso, colorando l'attesa di sogni per un domani migliore.
Un rametto di mimosa è il punto d’incontro tra la bellezza di un dono del Creato e il suo mistero.
Un rametto di mimosa per l’uomo è motivo di riflessione e punto d’incontro fra il suo egoismo e la sua comprensione.
Un rametto di mimosa per la donna è l’8 di marzo giorno di speranza di trovare un punto d’incontro tra la notte dell’emarginazione e la sua emancipazione.
Titolo: Speranza Autrice: Paola Brunetti Blog: http://realifantasiecolorate.blogsot.com Lasiati amare. Non chiedo altro. Lasciami sognare. I sentimenti non si possono fermare, o, almeno io non voglio. Per farmi felice ora basta poco. Un sorriso, uno sguardo scaturito dal tuo cuore. Se puoi, non privarmi di sperare, e di vivere intensamente ogni minuto trascorso insieme.
Winnie Dolce angioletto dagli occhi tristi Tu Che con la tua dolce fragilità di bambina Ma con il tuo grande attaccamento alla vita Hai dato al mondo la forza Per credere ai miracoli dell'esistenza Che hai pianto Sofferto Sotto le macerie Che hai lottato In un mondo in cui si è smesso di lottare Ci hai regalato la rivelazione di un sogno Ci hai insegnato a credere Nella vita Nella forza Nella speranza Il tuo miracolo sia da monito all'umanità intera Che tanto disprezza La terra che calpesta Che tanto rincorre ciò che in reltà non serve Che poco riflette sui misteri e sulle gioie dell'esistenza Che ha dimenticato il vero senso della vita Tu Con le tue lacrime E le tue manine tese Hai insegnato all'uomo incontentabile Quanto si possa essere fortunati solo A percorrere i propri passi senza paura Tu Dolce bimba nata in un paese sfortunato Ci hai insegnato quanto noi possiamo essere fortunati Solo a vivere lontano dalle guerre, dalle proibizioni e dalla miseria Grazie di cuore Per averci aiutati a non dimenticare Che dopo ogni temporale c'è sempre l'arcobaleno Dietro ogni nuvola il sole Dopo la tempesta la quiete Dietro ogni angolo buio Sempre Quel barlume di speranza che, come te, fragile tende la mano Aspettando solo di essere colto Accolto e coltivato.
AUTORE: MAURO BARBETTI BLOG: http://barbis-liricamente.blogspot.com CANZONE DI PRIMAVERA
Non saprei con il dito indicarti sicuro non so è giardino ancora ignoto per me ma t’invito a spogliarti verso nuova fioritura primavera attende già oltre i cancelli esplora il raggio curvo del cielo scava discosta riaffiora tra la friabilità della terra umida viviamo eccoti una buona novella viviamo lasciamoci sedurre ancora e ancora da questa passione che i sensi non precisano non ora è incertezza che dura pioggia accanto a sole rami nudi e prime gemme così dove un uomo si affaccia ai vetri accenna un sorriso annusa l’aria un altro si scalda con cura le mani si copre le spalle si tira dentro contrasto non statico paesaggio passaggio questo posso dirti passaggio ad altra stagione foreste di vita cortecce come volti rugosi e foglie come occhi come palpebre e radici come unghie come mani nella terra viviamo non occorre altro ai vagiti del tempo se non dileguare il ghiaccio in torrenti e far scendere l’acqua tornare ruscelli prati distese del mare seduti sulla porta a guardare il cielo tornare montagne boschi cornici dei laghi tornare dentro pomeriggi ventilati tra siepi e fossati rinnovati è una ricerca non solo poetica serve a chiudere un conto ad aprirne un altro vivremo.
Come legna è il nostro fare E speranza, una fiammella Per accendere il fuoco. Soltanto un soffio Per alimentarlo. Brucia da sè, la vita Giusto un poco ne basta Di tanto in tanto. Per rigenerarlo. Perchè si avveri, quella... Quando non c'è più legna Brucia sè stessa, Nel vuoto tutto attorno E guarda lo spettacolo lontano Come una fioca luce nella sera Ad aspettare, con i battenti chiusi, Che venga il giorno. Soltanto una chimera... Meglio che niente. Resta quel filo. Per agire. Quella piccola fiammella, Può sempre trovare legna da bruciare. E sbaglia chi dice: "è morta". Perchè non muore mai. Neanche l'istante prima di morire
Con la morte nel cuore, m’arrampico all’Albero della Vita. Strapiombo sui frutti maturi, sdrucciolo sulle tenere aspre gemme, .....ma respiro. La notte m’occulta con l’orizzonte ogni palpito di vivente, ma a giorno fatto il frinire d’una cicala e il viavai di cento formiche mi percuotono i sensi e mi gridano sul viso che la vita è più ricca d’ogni mio pensiero
Ulisse, da lungi, mi seduce ancora e mi indica varchi proibiti e fondali di perle inventate anche per me.
Sperare.... Sperare e Sperare.... E'quello che ogni uomo dovrebbe fare.... Speranza, amica mia non mi hai mai abbandonata anche quando le mie gambe mi hanno lasciata La speranza ti nasce dal cuore.... Ti tende la mano come NOSTRO SIGNORE
Tra le rocce scende copiosa acqua cristallina... evapora... e nel cielo... nasce e si delinea in un gioco di luci e colori... un armonico arcobaleno...
Le sue sfumature infinite e la sua bellezza attrae qualsiasi sguardo... come una calamita... ogni creatura ne vive l’essenza
Si sprigionano profumi... e suoni come il dolce canto dell’usignolo
D’un tratto tutto scompare... luci... colori e forme... tutto si assopisce... anche i suoni...
E si affaccia nel silenzio... con il suo instancabile ondeggiare il canto del mare... per unirsi in un enorme abbraccio di un bambino che cresce con la voglia di cambiare il mondo
La voce tua è nuvola Nuvola briosa di farfalle danzanti sulla pelle mia Impalpabili tocchi variopinti accarezzano. sollazzano i miei timpani Creando sensuali,intriganti,vibrazioni Preludio giocoso d’amore.
Parole Improvvise e inaspettate divampano nelle mie ferite
Dove mi portano? ….seduto alla porta del cielo
Non mi spaventa la mia morte
La tua lirica , è il teatro dove esibisco il mio concerto
Oltrepassare i miei limiti, i miei confini
naufrago nell’ombra mi sento lontano del mio io
invaghito del mio dolore ,smarrito di me stesso
come sempre trovo il tuo cuore vicino
non ringraziarmi poeta
anche se sono travolto e ferito di questa specie di vita
non posseggo nessun tesoro ho buttato nel fiume il mio profitto
sono felice di essere sconfitto
vedo sento e condivido
il tuo geniale verso concepito dal tuo cuore
accedi il mio misero povero e tenero cuore
mi dai speranza ,mi dai conforto, mi dai la forza
per l’ultimo tentativo di mutar la mia vita
Quante parole porti nel tuo cuore, poeta
Parole Improvvise e inaspettate divampano nelle mie ferite
Dove mi portano? ….seduto alla porta del cielo
Non mi spaventa la mia morte
La tua lirica , è il teatro dove esibisco il mio concerto
Oltrepassare i miei limiti, i miei confini
naufrago nell’ombra mi sento lontano del mio io
invaghito del mio dolore ,smarrito di me stesso
come sempre trovo il tuo cuore vicino
non ringraziarmi poeta
anche se sono travolto e ferito di questa specie di vita
non posseggo nessun tesoro ho buttato nel fiume il mio profitto
sono felice di essere sconfitto
vedo sento e condivido
il tuo geniale verso concepito dal tuo cuore
accedi il mio misero povero e tenero cuore
mi dai speranza ,mi dai conforto, mi dai la forza
per l’ultimo tentativo di mutar la mia vita
PARADISO PERDUTO
Che paradiso La tua dolcezza ,il tuo cuore come un aquila è volata Alle falde del mio cuore. Ho fatto mille fatiche per averti vicino a me. Un oblio atroce ci ha impedito che i nostri cuori. Potessero dormire in un letto di piuma Quante lacrime ha fatto il mio cuore Strazi di dolori ,atroci i battiti di gola nel vederti nel adorati del profumo di rose che emanavi quante volte mi hai fatto volare nei sogni quante volte ti ho cercato quante volte ti ho invocato quella tempesta d’amore ha raffreddato il mio cuore mi rassegnato al mio destino cancellando il mio solo fine eri tu regina principessa dei miei sogni infiniti ero convinto che quelle ferite erano per un solo ricordo essendo convito di essere respinto dal tuo cuore anch’esso ferito
oggi riguardo le mie ferite sapendo che anche tu porti le mie cicatrici anni sono passati la vita ci ha cambiati i nostri cuori sono li feriti e insabbiati. sepolti dall’impeto funesto oppressore perché i nostri cuori non si fossero chiamati …………………………..AMORE
S’avvicina la quiete alle mie ossa dove Spoleto si fa culla di natura e storia. Apro gli occhi agli altari di un bosco accanto. Con le mani vedo e sento orazioni di luce e vento. Paradiso va alle narici come campana verde a suonare dolce vita. Una voce dal cielo s’infila tra pietre e rocche chiese e teatri chiamando il mio midollo a restare.
traduzione in spagnolo di Ana Calyiuri
Spoleto
Se acerca la quietud a mis huesos donde Spoleto es cuna de la natura y la historia. Abro los ojos a los altares de un bosque cercano. Una voz desde el cielo se desliza entre piedras y rocas iglesias y teatros instando a mi médula a permanecer.
Per alcuni sono fedele, confortante e presente, per altri sono triste, incostante e assente. Sono l'unica amica rimasta alle porte della sera, sono io quella che squarcia la notte più nera. Ad alcuni compaio luminosa tra il tremore delle candele d'una chiesa, poggio la mia mano sulla spalla di colei che non si è arresa. Ad altri mi paleso nel corridoio di un ospedale, aiuto chi sta cedendo e solo grazie a me riesce a non mollare. Ma c'è qualcuno che mi ignora, mi volta le spalle e si allontana, non mi crede, non crede al mio potere, ha smesso di sognare, mi snobba e mi fa male. Mi dice: "Va via Speranza, sei un'illusione senza sostanza" e io mi allontano da quella persona che crede fermamente di poter farcela da sola.
RispondiEliminaUn Sole irradiante
RispondiEliminaSono agnello
Circondato da un branco di lupi.
Come eco di campane a morto,
deglutisco l’ora della malvagità.
Lacera nell’anima.
Sospiro tra le foglie umide
Dove adagio
attimo dopo attimo
Il cuore s’abbandona.
Bramo respirare l’aria della notte,
intanto che maree di dolore
mi percuotono fustiganti.
‘E’ forse così che va ad uccidersi la sofferenza?’
Il dolore sbronza lo spirito.
Mi assopisco
e sogno.
Sogno un sole che irradia coi suoi caldi raggi
la Terra.
‘Chissà, domani si leverà una nuova alba’
Il sangue del ricordo amaro
avrà risanato le membra
E il desiderio di felicità,
non sarà solo una chimera.
by Lilly
Sciogli il velo
RispondiEliminaColtri di nubi coprono il cielo,
ma nelle valli a tratti il sole scioglie il velo.
Un velo grigio e bianco
che dà riposo al tuo occhio stanco.
Guardi i pascoli puliti e verdi
da lì si ode in lontananza il suono delle greggi,
un tintinnio leggero in cui ti perdi.
E perdi anche la cognizione del tempo e dei pensieri,
e cominci a vagare in un labirinto di sogni e desideri,
desideri del cuore
desideri profondi...
Desideri che la sofferenza non ti può portare via,
anche se purtroppo, può farti soffrire di nostalgia.
Perchè c'era un tempo
in cui il sangue ti scorreva forte nelle vene
e riuscivi in qualche modo a scordare le tue pene.
C'era la forza nelle tue braccia
così il lavoro non pesava
e la gioia ed il sorriso erano sempre sulla tua faccia.
Ora non è più così,
ora sei stanco e ti ritrovo qui,
a guardare i pascoli verdi
e ad ascoltare ancora quel tintinnio in cui ti perdi.
A ripensare a quando eri forte
e avevi paura solo della morte.
Ma non è così che puoi continuare a vivere,
non guardare i sogni, ma le cose vive...
Le cose vere!
Non possiamo far tornare il tempo indietro,
e neppure continuare a guardare la nostra vita
che scorre da dietro a un vetro.
Vivi come puoi con la forza che hai ora,
non possiamo sapere cosa accadrà domani o fra un'ora.
Non sprecare le tue energie vivendo di ricordi
dobbiamo vivere oggi
domani potrebbe essere troppo tardi.
Potrebbe non esserci più il tempo per ridere
per giocare, per amare, per donare.
Per capire che il futuro può essere migliore,
e che puoi sfruttare al meglio tutte quante le tue ore.
Guarda dentro al tuo cuore quindi
guarda dentro di te e volgi lo sguardo al cielo,
ti accorgerai che puoi sciogliere quel velo.
La coltre di nubi è sparita,
soltanto ora ti accorgi che era solo nella tua mente,
perchè non credevi ti sentivi già un perdente.
Ora la coltre di nubi è sparita,
guarda in alto, e ricorda...
Che solo tu puoi decidere che senso dare alla tua vita.
Aggrapparsi ad un filo di Speranza !
RispondiEliminaCosa costa sperare? dicono niente! oppure mi sbaglio? se non costa niente, allora è una delle poche cose che mi posso ancora permettere.
La speranza é un luogo pubblico, dove tutti possono entrare, l`ingresso è gratuito.
Sperare ad un ritorno di un Soldato dalla Guerra.
Sperare ad una guarigione.
Sperare quando Sali su un Aeroplano, di poter rimettere i piedi a terra sani e salvi.
Sperare dopo una lite di poter fare la Pace.
Sperare che la vera Amicizia esista davvero, perché io, ne sono ancora in cerca.
Sperare, ancora, ancora, ancora…………….:
Ed é per questo figlia mia, che tu ti chiami Speranza, perché spero che, passando io all´aldilà, tu possa continuare a sperare anche per me.
Ciao, figlia mia Speranza.
… ratti di città…
RispondiEliminaPubblicato su 05/12/2009 da pietroperrone
Io l’avrei detta così: “tremate, carogne, i topi son scappati dalle fogne”.
Eh, si. Io l’avrei detta così. Invece, lui, Elias Canetti, anni fa, la disse così:
“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo”.
5 dicembre 2009
Bene,
stasera
erano davvero tanti,
i topi scappati dalle fogne.
Sono scappati dal fetore
insopportabile ormai.
Sono scappati
e sciamano,
guizzando,
liberi,
di qua e di là.
Le codine, come lancette,
segnano il tempo che corre.
E un’epoca finisce.
Li senti squittire
allegramente
bandierei topi
scappati dalle fogne.
Cantano,
ballano,
in pellicce
multicolore,
sotto le bandiere
alte.
Hanno annusato
coi loro nasini aguzzi
il gatto dai lunghi baffi rifatti.
Ha ancora
le unghie insanguinate
dell’ultimo pasto.
Un topolino
sorride
felice.
Gioca col gatto.
Squittendo, osserva da un lato,
il salto disperato
del gatto
acrobata.
Arriva sgommando
la compagnia
dei gatti miagolanti.
Arrivano anche loro,
dritti dritti,
fra le grinfie,
delizia,
dei grigi topi ululanti.
E’ allegro
il popolo dei topi.
Gioia,
gioia felice
sprizza dai loro
occhietti.
Spillini
di nero profondo.
Sciamano,
guizzando,
a destra e a manca.
Bimbi impazziti
in un gioco innocente
Giovani al ballo,
estasi
rap.
Il popolo
dei ratti ribelli
è fuggito
dalle fogne.
Libero, oramai,
sciama
sulle rive del fiume.
Il gioco,
il lungo gioco
che dichiara
la fine del gatto,
lascia la belva felina,
esausta,
riversa,
galleggiante
sull’acqua.
Dedicato al popolo del No B day, che è fuggito dalle fogne.
Dedicato alla memoria di Elias Canetti, che ci ha insegnato ad avere sogni all’altezza dei nostri ideali.
Dedicato alla memoria di Fabrizio de Andrè, che ci ha insegnato ad avere coraggio
Speranza
RispondiEliminaUn lampo nel buio del temporale
Il cielo mostra la sua rabbia alla terra
colpevole di tenerlo ancorato al suolo
Urla nel buio di un giorno senza luce
Mostrando vene e digrignado i denti.
Al suono spaventoso trema il mondo
ed all'interno di un sicuro rifugio
un bimbo spia dal vetro la lotta senza tempo.
Diventa pallido, la luce
quella che tutt'intorno lo avvolgeva
cessa d'un tratto.
Tutto nel BUIO
Un lampo ancora sulla lavagna irata
la luce rischiara un attimo la falsa notte.
Tutto attorno è come deve essere.
La madre si avvicina sfiorandolo
Il bambino chiude gli occhi e... sogna
Autore: Licciardello Alfio
Piccola Fede
RispondiEliminavedi solo ciò che è in te,
vogli il tuo sguardo più in là
c'è sorella Carità,
altruista
riversa il suo Amore
incondizionato
sull'Umanità.
Oh tu Speranza mia,
che delle tre sorelle
maggiormente saggia sei,
fai pace con la ragione
che frena la tua voglia di farmi volare
impedendomi di sognare.
La luna interroga le stelle
RispondiEliminaLa Luna disse alle stelle:
"Perche' brillate piu' di me stanotte?
forse il canto dell'amore,vi ha commosso?
o forse è la mia luce
che è apppannata dalla brina, di questa malinconica inquietudine?"
Le stelle risposero alla luna:
"Brilliamo piu' di te,è vero
perche' illuminiamo i sogni
di chi ama la magia del sognare
ed accendiamo i desideri di chi spera nel domani."
Elisabetta Avitabile
L’oasi della Speranza
RispondiEliminaLa vita regala emozioni e dispensa dolori,
ci lascia in balìa di un’alternanza di istanti
che si intrecciano l’uno con l’altro, sfumati.
La bocca arsa è priva di parole, intrappolate
come in un collo di bottiglia. Si cerca
nell’oasi della Speranza l’acqua che plachi
la sete del sapere e che dia fiducia
in quel domani dai contorni indefiniti,
che non si comprende fino in fondo.
La sera giunge presto e le ombre si allungano
a terra, precedendoci di poco nel cammino.
Un passo dopo l’altro si avanza da soli, con dubbi,
paure, e un’unica, indiscutibile, confortante certezza:
che il sole, domani, sorgerà di nuovo da dietro la duna…
Il valzer dei pensieri
RispondiEliminaVanno i pensieri,
sparsi nella notte vanno.
Li raccolgo e nel silenziomi par d'udire
la melodia d'un valzer!
Nel vortice delle note danzano i pensieri.
Illusioni,speranze, amori.
Volteggiano le sensazioni vestite
di sogni, speranze , amori.
Nel vorticoso valzer girano unite
nostalgiche emozioni.
Guardo il cielo e mi fissa una stella,
tra le stelle più lucente e più bella,
par che dica invitando i pensieri ...
su venite e ballate quassù!
Pur se nel cuore ci sarà nostalgia
non li fermo, li lascio andar via.
Se ne vanno volteggiando i pensieri,
nell'immenso svaniscono,
ora liberi, lontano da me.
SPERANZA
RispondiEliminaGuardo la realtà e chiedo:
perchè sperare?
Non sono io la sua sorgente
eppure è dentro di me,
viene prima che io sia.
Niente finirà?
La speranza è certezza,
è un Altro,
è un rapporto,
per sperare bisogna essere in due.
ULTIMA DEA
RispondiEliminaGiunge alfine, ultima Dea
ed è di azzurro vestita
Madre consolatrice
di chi, deluso, amareggiato
è prigioniero di un baratro infinito
Parla, e la sua voce è canto
è melodia per chi null'altro aspetta
Carezza menti sconvolte
mostrando orizzonti sereni
E' l'ultima svolta
prima di ogni abbandono
A lei si volge il cuore
che tutto ha perduto nella vita
E' l'aurora dei sogni tramontati
il balsamo di ferite ripetute
la luce dopo il buio
il sollievo dopo il dolore
è risveglio, ristoro, conforto
E' la Speranza che mai deve morire.
O Speranza viva
RispondiEliminacalda e come bruci
dentro.....
Quando mi prendi per niente e ti perdo
quando faccio
centro.....
Una goccia
RispondiEliminaUna goccia
se guardi bene la puoi vedere
su un petalo di rosa, su di un filo d’erba...
Una goccia
se guardi bene ne puoi vedere tante
scendere dal cielo e perdersi nel terreno.
Una goccia se guardi bene... non puoi vederla!
Sono migliaia, si tengono per mano, formano il mare.
Questa é la fine della vita della goccia,
e l’inizio di una nuova vita!
Una goccia, una vita;
se guardi bene la puoi vedere;
é un bimbo in braccio alla mamma.
Una goccia, una vita;
se guardi bene ne puoi vedere tante;
tante persone che ogni giorno corrono verso la luce
per poi perdersi nel buio!
Una goccia, una vita;
se guardi bene... non puoi vederla!
Sono migliaia, migliaia di anime, si tengono per mano.
Questo é la fine della vita, ed é l’inizio dell’eternità!
Marzia Melloni
11/02/98
Ermes.
RispondiEliminaTralci di rami
fioriti salgono
sempre più in'alto,
verso quell'oltre
che limiti non ha.
Sull'erba un raggio d'orato
ricama il tuo nome,
tra il cielo
e la terra si odono
i tuoi lievi passi
e fiori incantati
le tue rime cantano.
Il tuo respiro
nel cielo aleggia,
per raccontare al mondo
la speranza del cielo
che muto non è.
Di Lella Maria Rosaria.
cieli trasparenti e vita
RispondiEliminaOggi
allo spuntar dei fiori,
nei tenui prati,
nel dissolversi di brina
sul lento corso,
al sollevar di sole,
nei bei cortili,
saro' pronto alla vita,
ricusando
l'impazienza che m'alberga.
Allor
mi desto
in ripide di speranza.
*************
di Sangervasio Antonio
blog
www.poesiainblog.splinder.com
Extra Terrestre
RispondiEliminaAveva visto un film
tanto tempo fa
era la storia di un extraterrestre
un piccolo essere
che si era perso sul globo terrestre
alzava il piccolo indice
illuminato di rosso
posso
posso, tornare a casa posso?
Da allora pensava
che se qualcuno se ne andava
per esempio se moriva
alzava il piccolo indice
illuminato di rosso
non per tornare a casa
ma per dire a chi lo piangeva
che lui stava là
là
con l' indice illuminato
al loro cuore avrebbe comunicato.
SIGNORA SPERANZA
RispondiEliminaVorrei essere una nuvola per piovere sopra l'umanità
gocce di speranza.
Parola magica che vola di fiore
in fiore,nei miei pensieri...
Vorrei volare e scoprire nuovi pianeti, accendere
nuovi orizzonti , e dare luce ai miei occhi , senza più nulla
temere... lì in fondo alla strada
della vita oltre l'orizzonte c'è l'isola dei sorrisi
per raccogliere nelle mani i mie
pensieri e affidarli al vento.
E il vento, li porterà nell'infinità dell'universo
dove colui che vede e sente tutto potrà raccoglierli
e trovare il sereno oltre il nulla...
Ho ancora un cielo da
conquistare con la speranza di svegliarmi domani...e scoprire che potro
ESSERE DI NUOVO FELICE..
Si può cantare tutto
RispondiEliminaamore e vita,
si può parlare alle sponde
di ogni lago
che poi non ti risponde,
si può cantare tutto
d'ogni onda e flutto,
ma la canzone è finita
e cosa resta alla vita?
Immagina
d'avere parole
da dire a qualcuno,
parole tanto belle,
immagina
da non poter restare ferme,
immagina tu di cantare,
cantare di speranza!
E se la canzone è finita
resta sempre la vita!
Cerco, rinasco per cercare
quelle parole di cui cantare,
da narrare al primo che passa,
affinché guardando la solita
solitudine non più la stessa,
pensi
oh, che parole di splendore,
oh, che canzone da donare,
che parole di speranza
che non posso contenere,
e oltre
la canzone infinita,
resta pur sempre,
speranza di vita.
- Pietro Pasotti - Penso questa poesia sia espressione di una speranza sottile e latente, ma desiderosa di nascere. Non è nulla di relativo ad una particolare situazione o ad un atto, è speranza e basta. Verso cosa? Beh, a voi :)
SOGNI DI GHIACCIO
RispondiElimina(Quella mattina Maggie si alzò,
svogliata e fredda come al solito.)
(Questa città di ghiaccio,
stranamente sembrava piangere, pensò Winki.)
Per fortuna la benzina non era ghiacciata.
Freddo, freddo e chiaro come sempre,
troppo freddo, troppo chiaro…
il vento però, (a farci caso),
sibilava meno tra le fessure,
delle coperte della buca…
il sacrificio del pianeta rendeva liberi…
ma soli.
Quale disperazione,
quanta disperazione,
questa disperazione…
questa eco continua e cristallina,
questi diciotto metri di ghiaccio,
seppelliti sotto i quali,
si riconoscono ancora i morti…
Il rumore del tritaghiaccio era assordante,
ma Winki voleva muoversi stamane;
uscito alla luce pensò che si era troppo coperto…
(questo pensiero era nuovo per lui,
ma vecchio di un centinaio d’anni almeno,
ed era piuttosto comune ad ogni primavera)
Vorrei guardarti in silenzio pensò lei,
sentire che mi ascolti…
(capire che son capito, pensò lui)
Intanto non molto lontano da loro,
un raggio di sole bucò per un’attimo il cielo…
chissà, forse sarebbero riusciti ad incontrarsi,
il ghiaccio dopo anni ed anni
cedeva al nuovo tempo,
loro non lo sapevano ancora… ma era li,
sempre più vicino, l’attimo del nuovo inizio.
Stefanover, tempo fa.
p.s. qui ho immaginato il nostro pianeta sconvolto climaticamente,
ed i pochi superstiti vivono
sotto il ghiaccio ma devono uscire alla
ricerca di cibo, sperando di incontrarsi…
c’è una speranza.
APRILE
RispondiEliminaPrima che arrivassi tu
a strappare i sigilli a questo lungo colpo di sonno,
ho atteso mille temporali,
ho consumato domande come sandali d'estate,
come lettere che per paura si chiudono nei cassetti.
Prima che arrivassi tu
mio angelo di vento,
esile demone di stupore,
ho patito il continuo franare dei sassi
persi per sempre sul fondo del lago.
Ma ora invece che ti scrivo so che verrà di nuovo Aprile
con i suoi gerani alle finestre,
a stringerci i fianchi e ad intagliarci i nomi.
Ed il nostro tempo da decorare e riprenderci
sarà un cielo impertinente di risvegli.
Aggiungo l'indirizzo del mio blog
RispondiEliminahttp://rearwindow2.splinder.com
Scusa Stella non so dove ho lasciato nei commenti la mia poesia ma ora ho capito che forse dovevo lasciarla qui...beh la metto anche qui....
RispondiEliminaTitolo : SPERANZA
==========
Speranza…
quando l’ultima stella scompare
nel chiarore dell’aurora
di un giorno nuovo
che si affaccia sulle nostre vite.
Speranza …
quel tenue filo che
imbastisce ogni alba e fa che
ogni nuovo giorno ci si possa
svegliare con il sole nel cuore.
Speranza…
in uno sguardo sereno
come un arcobaleno che
spicca tra le nuvole grigie
dopo una giornata di pioggia.
Speranza…
quel desiderio vivo che accende
ogni giorno il mio sorriso, colorando
l'attesa di sogni per un domani migliore.
Un saluto e buon inizio settimana Stella!
Gabry, qui va bene.
RispondiEliminaGrazie.
UN RAMETTO DI MIMOSA.
RispondiEliminaUn rametto di mimosa
è il punto d’incontro
tra la bellezza di un dono
del Creato
e il suo mistero.
Un rametto di mimosa
per l’uomo
è motivo di riflessione
e punto d’incontro
fra il suo egoismo
e la sua comprensione.
Un rametto di mimosa
per la donna
è l’8 di marzo
giorno di speranza
di trovare un
punto d’incontro
tra la notte dell’emarginazione
e la sua emancipazione.
Titolo: Speranza
RispondiEliminaAutrice: Paola Brunetti
Blog: http://realifantasiecolorate.blogsot.com
Lasiati amare.
Non chiedo altro.
Lasciami sognare.
I sentimenti non si possono fermare,
o, almeno io non voglio.
Per farmi felice ora basta poco.
Un sorriso, uno sguardo
scaturito dal tuo cuore.
Se puoi, non privarmi
di sperare, e di vivere
intensamente ogni minuto
trascorso insieme.
Winnie
RispondiEliminaWinnie
Dolce angioletto dagli occhi tristi
Tu
Che con la tua dolce fragilità di bambina
Ma con il tuo grande attaccamento alla vita
Hai dato al mondo la forza
Per credere ai miracoli dell'esistenza
Che hai pianto
Sofferto
Sotto le macerie
Che hai lottato
In un mondo in cui si è smesso di lottare
Ci hai regalato la rivelazione di un sogno
Ci hai insegnato a credere
Nella vita
Nella forza
Nella speranza
Il tuo miracolo sia da monito all'umanità intera
Che tanto disprezza
La terra che calpesta
Che tanto rincorre ciò che in reltà non serve
Che poco riflette sui misteri e sulle gioie dell'esistenza
Che ha dimenticato il vero senso della vita
Tu
Con le tue lacrime
E le tue manine tese
Hai insegnato all'uomo incontentabile
Quanto si possa essere fortunati solo
A percorrere i propri passi senza paura
Tu
Dolce bimba nata in un paese sfortunato
Ci hai insegnato quanto noi possiamo essere fortunati
Solo a vivere lontano dalle guerre, dalle proibizioni e dalla miseria
Grazie di cuore
Per averci aiutati a non dimenticare
Che dopo ogni temporale c'è sempre l'arcobaleno
Dietro ogni nuvola il sole
Dopo la tempesta la quiete
Dietro ogni angolo buio
Sempre
Quel barlume di speranza che, come te, fragile tende la mano
Aspettando solo di essere colto
Accolto e coltivato.
AUTORE: MAURO BARBETTI
RispondiEliminaBLOG: http://barbis-liricamente.blogspot.com
CANZONE DI PRIMAVERA
Non saprei con il dito indicarti sicuro
non so è giardino ancora ignoto per me
ma t’invito a spogliarti verso nuova fioritura
primavera attende già oltre i cancelli
esplora il raggio curvo del cielo
scava discosta riaffiora
tra la friabilità della terra umida viviamo
eccoti una buona novella viviamo
lasciamoci sedurre ancora e ancora
da questa passione che i sensi non precisano
non ora è incertezza che dura
pioggia accanto a sole
rami nudi e prime gemme
così dove un uomo si affaccia ai vetri
accenna un sorriso annusa l’aria
un altro si scalda con cura le mani
si copre le spalle si tira dentro
contrasto non statico paesaggio passaggio
questo posso dirti passaggio ad altra stagione
foreste di vita cortecce come volti rugosi
e foglie come occhi come palpebre
e radici come unghie come mani nella terra
viviamo non occorre altro ai vagiti del tempo
se non dileguare il ghiaccio in torrenti
e far scendere l’acqua tornare
ruscelli prati distese del mare
seduti sulla porta a guardare il cielo tornare
montagne boschi cornici dei laghi
tornare dentro pomeriggi ventilati
tra siepi e fossati
rinnovati è una ricerca non solo poetica serve
a chiudere un conto ad aprirne un altro vivremo.
SPERANZA
RispondiEliminaCome legna è il nostro fare
E speranza, una fiammella
Per accendere il fuoco.
Soltanto un soffio
Per alimentarlo.
Brucia da sè, la vita
Giusto un poco ne basta
Di tanto in tanto. Per rigenerarlo.
Perchè si avveri, quella...
Quando non c'è più legna
Brucia sè stessa,
Nel vuoto tutto attorno
E guarda lo spettacolo lontano
Come una fioca luce nella sera
Ad aspettare, con i battenti chiusi,
Che venga il giorno.
Soltanto una chimera...
Meglio che niente.
Resta quel filo. Per agire.
Quella piccola fiammella,
Può sempre trovare legna da bruciare.
E sbaglia chi dice: "è morta".
Perchè non muore mai.
Neanche l'istante prima di morire
Leone
Leone grazie di aver postato qui la tua poesia, la cancello dall'altra parte.
RispondiEliminaLA VITA, ANCORA
RispondiEliminaCon la morte nel cuore,
m’arrampico all’Albero
della Vita.
Strapiombo sui frutti maturi,
sdrucciolo sulle tenere
aspre gemme,
.....ma respiro.
La notte m’occulta con l’orizzonte
ogni palpito di vivente,
ma a giorno fatto
il frinire d’una cicala
e il viavai di cento formiche
mi percuotono i sensi
e mi gridano sul viso che
la vita è più ricca
d’ogni mio pensiero
Ulisse, da lungi, mi seduce ancora
e mi indica varchi proibiti
e fondali di perle
inventate anche per me.
Sperare....
RispondiEliminaSperare e
Sperare....
E'quello che
ogni uomo dovrebbe
fare....
Speranza,
amica mia
non mi hai mai
abbandonata
anche quando
le mie gambe
mi hanno lasciata
La speranza ti nasce
dal cuore....
Ti tende
la mano come
NOSTRO SIGNORE
Vita
RispondiEliminaTra le rocce
scende copiosa acqua cristallina...
evapora...
e nel cielo...
nasce e si delinea
in un gioco di luci e colori...
un armonico arcobaleno...
Le sue sfumature infinite e
la sua bellezza attrae
qualsiasi sguardo...
come una calamita...
ogni creatura ne vive l’essenza
Si sprigionano profumi...
e suoni
come il dolce canto dell’usignolo
D’un tratto tutto scompare...
luci...
colori e forme...
tutto si assopisce...
anche i suoni...
E si affaccia nel silenzio...
con il suo instancabile ondeggiare
il canto del mare...
per unirsi in un enorme abbraccio
di un bambino che cresce
con la voglia
di cambiare il mondo
Preludio
RispondiEliminaLa voce tua è nuvola
Nuvola briosa di farfalle
danzanti sulla pelle mia
Impalpabili tocchi variopinti
accarezzano. sollazzano
i miei timpani
Creando sensuali,intriganti,vibrazioni
Preludio giocoso d’amore.
11 giugno 09
Quante parole porti nel tuo cuore, poeta
RispondiEliminaParole Improvvise e inaspettate divampano nelle mie ferite
Dove mi portano? ….seduto alla porta del cielo
Non mi spaventa la mia morte
La tua lirica , è il teatro dove esibisco il mio concerto
Oltrepassare i miei limiti, i miei confini
naufrago nell’ombra mi sento lontano del mio io
invaghito del mio dolore ,smarrito di me stesso
come sempre trovo il tuo cuore vicino
non ringraziarmi poeta
anche se sono travolto e ferito di questa specie di vita
non posseggo nessun tesoro ho buttato nel fiume il mio profitto
sono felice di essere sconfitto
vedo sento e condivido
il tuo geniale verso concepito dal tuo cuore
accedi il mio misero povero e tenero cuore
mi dai speranza ,mi dai conforto, mi dai la forza
per l’ultimo tentativo di mutar la mia vita
Quante parole porti nel tuo cuore, poeta
Parole Improvvise e inaspettate divampano nelle mie ferite
Dove mi portano? ….seduto alla porta del cielo
Non mi spaventa la mia morte
La tua lirica , è il teatro dove esibisco il mio concerto
Oltrepassare i miei limiti, i miei confini
naufrago nell’ombra mi sento lontano del mio io
invaghito del mio dolore ,smarrito di me stesso
come sempre trovo il tuo cuore vicino
non ringraziarmi poeta
anche se sono travolto e ferito di questa specie di vita
non posseggo nessun tesoro ho buttato nel fiume il mio profitto
sono felice di essere sconfitto
vedo sento e condivido
il tuo geniale verso concepito dal tuo cuore
accedi il mio misero povero e tenero cuore
mi dai speranza ,mi dai conforto, mi dai la forza
per l’ultimo tentativo di mutar la mia vita
PARADISO PERDUTO
Che paradiso
La tua dolcezza ,il tuo cuore come un aquila è volata
Alle falde del mio cuore.
Ho fatto mille fatiche per averti vicino a me.
Un oblio atroce ci ha impedito che i nostri cuori.
Potessero dormire in un letto di piuma
Quante lacrime ha fatto il mio cuore
Strazi di dolori ,atroci i battiti di gola nel vederti
nel adorati del profumo di rose che emanavi
quante volte mi hai fatto volare nei sogni
quante volte ti ho cercato
quante volte ti ho invocato
quella tempesta d’amore ha raffreddato il mio cuore
mi rassegnato al mio destino
cancellando il mio solo fine
eri tu
regina principessa dei miei sogni infiniti
ero convinto che quelle ferite erano per un solo ricordo
essendo convito di essere respinto dal tuo cuore anch’esso ferito
oggi riguardo le mie ferite
sapendo che anche tu porti le mie cicatrici
anni sono passati la vita ci ha cambiati
i nostri cuori sono li feriti e insabbiati.
sepolti dall’impeto funesto oppressore
perché i nostri cuori
non si fossero chiamati
…………………………..AMORE
Naddeo Rosario
Il viandante
Caro anonimo, per pubblicare una poesia, ho bisogno dei tuoi dati, leggi regolamento.
RispondiEliminaGrazie.
scusami stella
RispondiEliminaParadiso Perduto
Autore : Naddeo Rosario
info: naddeo@alice.it
SPOLETO
RispondiEliminaS’avvicina la quiete
alle mie ossa
dove Spoleto si fa
culla di natura e storia.
Apro gli occhi
agli altari di un bosco accanto.
Con le mani
vedo e sento
orazioni di luce e vento.
Paradiso va alle narici
come campana verde
a suonare dolce vita.
Una voce dal cielo
s’infila tra pietre e rocche
chiese e teatri
chiamando il mio midollo
a restare.
traduzione in spagnolo di Ana Calyiuri
Spoleto
Se acerca la quietud
a mis huesos
donde Spoleto es
cuna de la natura y la historia.
Abro los ojos
a los altares de un bosque cercano.
Una voz desde el cielo
se desliza entre piedras y rocas
iglesias y teatros
instando a mi médula
a permanecer.