venerdì 25 novembre 2011

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NATALE IN VETRINA : Graziella


Sedersi ad un desco sguarnito,

per guardare con occhi velati

il posto vuoto davanti,

e sentire la solitudine

pesare più d’ una trave,

in mezzo all’altrui letizia

14 commenti:

  1. I posti vuoti pesano davvero come travi...capisco profondamente.

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  2. Capisco!!!Un abbraccione dal Friuli!!!

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  3. Un aspetto del Natale espresso con grande sentimento e che tocca molte persone adulte. Meno male che abbiamo i nipotini che ci donano i loro sorrisi.

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  4. volevo rassicurarvi,non è proprio autobiografica,anche se nel tempo qualcuno ha lasciato un posto vuoto,come a casa di tutti voi.I miei ultimi Natali e il prossimo,se Dio vorrà,sono feste di grande serenità,con la mia famiglia riunita , allargata a suocera,cognati e nipoti con i loro coniugi e figlioletti ,i doni e tutti i rituali.Proprio perchè abbiamo questo grande dono,mi sembrava giusto rivolgere un pensiero a quanti soffrono e sono soli.
    Spero di non avervi rattristato.Un abbraccio,grazie Gianna per lo spazio,anche se...

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  5. ciao stella grazie per la poesia di graziella, e' una sensazione, questa, che ci accompagna tutti nelle feste, un velo di malinconia tra tante luci, complimenti a Gabe, buon week end a tutti baci rosa

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  6. E' molto bello rivolgere un pensiero a chi è meno fortunato di noi...

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  7. Bella poesia la cara Gabe in questo è veramente grande, ciao cara Gianna.
    Tomaso

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  8. Una poesia che tocca il cuore,complimenti a Graziella.
    Ciao Gianna.

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  9. Brava Graziella, è giusto pensare anche per gli altri e le poesie non devono esser sempre autobiografiche, anzi..... la poesia è e dev'esser di tutti e per tutti!
    Un bacione!
    Elisena

    P.S.: Il nipotino ti somiglia :)))))

    Gianna...credevi che mi fossi dimenticata di salutarti? Uno strabacio, grande grande, grande
    Elisena

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  10. Bella poesia intrisa di tristezza....un posto vuoto...dolore e ricordi.
    Ciao Gabriella
    bacio
    Bruna

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  11. E' proprio qui il vero senso del Natale...

    Un abbraccio, cara...
    ...e un plauso alla cara, sensibilissima Graziella...

    M@ddy

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  12. Come capisco la sensazione descritta dai versi di Gabe... è quello che, dopo una certa età, spaventa del Natale.. i posti vuoti, che pure sono vuoti per tutto l'anno, quel giorno pesano come macigni; e la tristezza è inevitabile. Una grande sensibilità la tua, cara Graziella.

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  13. Nella festa la tristezza della solitudine diviene più acuta.

    La poesia, con pochi tratti, anche volutamente "duri", ce lo ricorda. Con forte pathos.

    Molto bella :-))

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  14. Ciao Gabe, credo che chi vive la situazione che descrivi, possa sentirsi meno solo sapendo che c'è qualcuno che gli offre un pensiero come il tuo!

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