martedì 29 dicembre 2009

38

Pubblicate le vostre poesie tramite commento

38 commenti:

  1. Per alcuni sono fedele, confortante e presente, per altri sono triste, incostante e assente. Sono l'unica amica rimasta alle porte della sera, sono io quella che squarcia la notte più nera. Ad alcuni compaio luminosa tra il tremore delle candele d'una chiesa, poggio la mia mano sulla spalla di colei che non si è arresa. Ad altri mi paleso nel corridoio di un ospedale, aiuto chi sta cedendo e solo grazie a me riesce a non mollare. Ma c'è qualcuno che mi ignora, mi volta le spalle e si allontana, non mi crede, non crede al mio potere, ha smesso di sognare, mi snobba e mi fa male. Mi dice: "Va via Speranza, sei un'illusione senza sostanza" e io mi allontano da quella persona che crede fermamente di poter farcela da sola.

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  2. Un Sole irradiante

    Sono agnello
    Circondato da un branco di lupi.
    Come eco di campane a morto,
    deglutisco l’ora della malvagità.
    Lacera nell’anima.
    Sospiro tra le foglie umide
    Dove adagio
    attimo dopo attimo
    Il cuore s’abbandona.
    Bramo respirare l’aria della notte,
    intanto che maree di dolore
    mi percuotono fustiganti.
    ‘E’ forse così che va ad uccidersi la sofferenza?’
    Il dolore sbronza lo spirito.
    Mi assopisco
    e sogno.
    Sogno un sole che irradia coi suoi caldi raggi
    la Terra.
    ‘Chissà, domani si leverà una nuova alba’
    Il sangue del ricordo amaro
    avrà risanato le membra
    E il desiderio di felicità,
    non sarà solo una chimera.

    by Lilly

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  3. Sciogli il velo

    Coltri di nubi coprono il cielo,
    ma nelle valli a tratti il sole scioglie il velo.
    Un velo grigio e bianco
    che dà riposo al tuo occhio stanco.

    Guardi i pascoli puliti e verdi
    da lì si ode in lontananza il suono delle greggi,
    un tintinnio leggero in cui ti perdi.
    E perdi anche la cognizione del tempo e dei pensieri,
    e cominci a vagare in un labirinto di sogni e desideri,
    desideri del cuore
    desideri profondi...

    Desideri che la sofferenza non ti può portare via,
    anche se purtroppo, può farti soffrire di nostalgia.
    Perchè c'era un tempo
    in cui il sangue ti scorreva forte nelle vene
    e riuscivi in qualche modo a scordare le tue pene.
    C'era la forza nelle tue braccia
    così il lavoro non pesava
    e la gioia ed il sorriso erano sempre sulla tua faccia.

    Ora non è più così,
    ora sei stanco e ti ritrovo qui,
    a guardare i pascoli verdi
    e ad ascoltare ancora quel tintinnio in cui ti perdi.
    A ripensare a quando eri forte
    e avevi paura solo della morte.
    Ma non è così che puoi continuare a vivere,
    non guardare i sogni, ma le cose vive...
    Le cose vere!

    Non possiamo far tornare il tempo indietro,
    e neppure continuare a guardare la nostra vita
    che scorre da dietro a un vetro.
    Vivi come puoi con la forza che hai ora,
    non possiamo sapere cosa accadrà domani o fra un'ora.

    Non sprecare le tue energie vivendo di ricordi
    dobbiamo vivere oggi
    domani potrebbe essere troppo tardi.
    Potrebbe non esserci più il tempo per ridere
    per giocare, per amare, per donare.
    Per capire che il futuro può essere migliore,
    e che puoi sfruttare al meglio tutte quante le tue ore.

    Guarda dentro al tuo cuore quindi
    guarda dentro di te e volgi lo sguardo al cielo,
    ti accorgerai che puoi sciogliere quel velo.

    La coltre di nubi è sparita,
    soltanto ora ti accorgi che era solo nella tua mente,
    perchè non credevi ti sentivi già un perdente.
    Ora la coltre di nubi è sparita,
    guarda in alto, e ricorda...
    Che solo tu puoi decidere che senso dare alla tua vita.

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  4. Aggrapparsi ad un filo di Speranza !

    Cosa costa sperare? dicono niente! oppure mi sbaglio? se non costa niente, allora è una delle poche cose che mi posso ancora permettere.
    La speranza é un luogo pubblico, dove tutti possono entrare, l`ingresso è gratuito.
    Sperare ad un ritorno di un Soldato dalla Guerra.
    Sperare ad una guarigione.
    Sperare quando Sali su un Aeroplano, di poter rimettere i piedi a terra sani e salvi.
    Sperare dopo una lite di poter fare la Pace.
    Sperare che la vera Amicizia esista davvero, perché io, ne sono ancora in cerca.
    Sperare, ancora, ancora, ancora…………….:
    Ed é per questo figlia mia, che tu ti chiami Speranza, perché spero che, passando io all´aldilà, tu possa continuare a sperare anche per me.
    Ciao, figlia mia Speranza.

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  5. … ratti di città…
    Pubblicato su 05/12/2009 da pietroperrone

    Io l’avrei detta così: “tremate, carogne, i topi son scappati dalle fogne”.

    Eh, si. Io l’avrei detta così. Invece, lui, Elias Canetti, anni fa, la disse così:

    “Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo”.


    5 dicembre 2009

    Bene,

    stasera

    erano davvero tanti,

    i topi scappati dalle fogne.

    Sono scappati dal fetore

    insopportabile ormai.

    Sono scappati

    e sciamano,

    guizzando,

    liberi,

    di qua e di là.


    Le codine, come lancette,

    segnano il tempo che corre.

    E un’epoca finisce.

    Li senti squittire

    allegramente

    bandierei topi

    scappati dalle fogne.

    Cantano,

    ballano,

    in pellicce

    multicolore,

    sotto le bandiere

    alte.

    Hanno annusato

    coi loro nasini aguzzi

    il gatto dai lunghi baffi rifatti.

    Ha ancora

    le unghie insanguinate

    dell’ultimo pasto.

    Un topolino

    sorride

    felice.

    Gioca col gatto.

    Squittendo, osserva da un lato,

    il salto disperato

    del gatto

    acrobata.


    Arriva sgommando

    la compagnia

    dei gatti miagolanti.

    Arrivano anche loro,

    dritti dritti,

    fra le grinfie,

    delizia,

    dei grigi topi ululanti.




    E’ allegro

    il popolo dei topi.

    Gioia,

    gioia felice

    sprizza dai loro

    occhietti.

    Spillini

    di nero profondo.

    Sciamano,

    guizzando,

    a destra e a manca.

    Bimbi impazziti

    in un gioco innocente

    Giovani al ballo,

    estasi

    rap.

    Il popolo

    dei ratti ribelli

    è fuggito

    dalle fogne.

    Libero, oramai,

    sciama

    sulle rive del fiume.

    Il gioco,

    il lungo gioco

    che dichiara

    la fine del gatto,

    lascia la belva felina,

    esausta,

    riversa,

    galleggiante

    sull’acqua.

    Dedicato al popolo del No B day, che è fuggito dalle fogne.

    Dedicato alla memoria di Elias Canetti, che ci ha insegnato ad avere sogni all’altezza dei nostri ideali.

    Dedicato alla memoria di Fabrizio de Andrè, che ci ha insegnato ad avere coraggio

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  6. Speranza
    Un lampo nel buio del temporale
    Il cielo mostra la sua rabbia alla terra
    colpevole di tenerlo ancorato al suolo
    Urla nel buio di un giorno senza luce
    Mostrando vene e digrignado i denti.
    Al suono spaventoso trema il mondo
    ed all'interno di un sicuro rifugio
    un bimbo spia dal vetro la lotta senza tempo.
    Diventa pallido, la luce
    quella che tutt'intorno lo avvolgeva
    cessa d'un tratto.
    Tutto nel BUIO
    Un lampo ancora sulla lavagna irata
    la luce rischiara un attimo la falsa notte.
    Tutto attorno è come deve essere.
    La madre si avvicina sfiorandolo
    Il bambino chiude gli occhi e... sogna

    Autore: Licciardello Alfio

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  7. Piccola Fede
    vedi solo ciò che è in te,
    vogli il tuo sguardo più in là
    c'è sorella Carità,
    altruista
    riversa il suo Amore
    incondizionato
    sull'Umanità.
    Oh tu Speranza mia,
    che delle tre sorelle
    maggiormente saggia sei,
    fai pace con la ragione
    che frena la tua voglia di farmi volare
    impedendomi di sognare.

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  8. La luna interroga le stelle

    La Luna disse alle stelle:
    "Perche' brillate piu' di me stanotte?
    forse il canto dell'amore,vi ha commosso?
    o forse è la mia luce
    che è apppannata dalla brina, di questa malinconica inquietudine?"

    Le stelle risposero alla luna:
    "Brilliamo piu' di te,è vero
    perche' illuminiamo i sogni
    di chi ama la magia del sognare
    ed accendiamo i desideri di chi spera nel domani."
    Elisabetta Avitabile

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  9. L’oasi della Speranza

    La vita regala emozioni e dispensa dolori,
    ci lascia in balìa di un’alternanza di istanti
    che si intrecciano l’uno con l’altro, sfumati.
    La bocca arsa è priva di parole, intrappolate
    come in un collo di bottiglia. Si cerca
    nell’oasi della Speranza l’acqua che plachi
    la sete del sapere e che dia fiducia
    in quel domani dai contorni indefiniti,
    che non si comprende fino in fondo.

    La sera giunge presto e le ombre si allungano
    a terra, precedendoci di poco nel cammino.
    Un passo dopo l’altro si avanza da soli, con dubbi,
    paure, e un’unica, indiscutibile, confortante certezza:
    che il sole, domani, sorgerà di nuovo da dietro la duna…

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  10. Il valzer dei pensieri

    Vanno i pensieri,
    sparsi nella notte vanno.
    Li raccolgo e nel silenziomi par d'udire
    la melodia d'un valzer!
    Nel vortice delle note danzano i pensieri.
    Illusioni,speranze, amori.
    Volteggiano le sensazioni vestite
    di sogni, speranze , amori.
    Nel vorticoso valzer girano unite
    nostalgiche emozioni.
    Guardo il cielo e mi fissa una stella,
    tra le stelle più lucente e più bella,
    par che dica invitando i pensieri ...
    su venite e ballate quassù!
    Pur se nel cuore ci sarà nostalgia
    non li fermo, li lascio andar via.
    Se ne vanno volteggiando i pensieri,
    nell'immenso svaniscono,
    ora liberi, lontano da me.

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  11. SPERANZA
    Guardo la realtà e chiedo:
    perchè sperare?
    Non sono io la sua sorgente
    eppure è dentro di me,
    viene prima che io sia.
    Niente finirà?
    La speranza è certezza,
    è un Altro,
    è un rapporto,
    per sperare bisogna essere in due.

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  12. ULTIMA DEA
    Giunge alfine, ultima Dea
    ed è di azzurro vestita
    Madre consolatrice
    di chi, deluso, amareggiato
    è prigioniero di un baratro infinito
    Parla, e la sua voce è canto
    è melodia per chi null'altro aspetta
    Carezza menti sconvolte
    mostrando orizzonti sereni
    E' l'ultima svolta
    prima di ogni abbandono
    A lei si volge il cuore
    che tutto ha perduto nella vita
    E' l'aurora dei sogni tramontati
    il balsamo di ferite ripetute
    la luce dopo il buio
    il sollievo dopo il dolore
    è risveglio, ristoro, conforto
    E' la Speranza che mai deve morire.

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  13. O Speranza viva
    calda e come bruci
    dentro.....
    Quando mi prendi per niente e ti perdo
    quando faccio
    centro.....

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  14. Una goccia

    Una goccia
    se guardi bene la puoi vedere
    su un petalo di rosa, su di un filo d’erba...

    Una goccia
    se guardi bene ne puoi vedere tante
    scendere dal cielo e perdersi nel terreno.

    Una goccia se guardi bene... non puoi vederla!
    Sono migliaia, si tengono per mano, formano il mare.
    Questa é la fine della vita della goccia,
    e l’inizio di una nuova vita!

    Una goccia, una vita;
    se guardi bene la puoi vedere;
    é un bimbo in braccio alla mamma.

    Una goccia, una vita;
    se guardi bene ne puoi vedere tante;
    tante persone che ogni giorno corrono verso la luce
    per poi perdersi nel buio!

    Una goccia, una vita;
    se guardi bene... non puoi vederla!
    Sono migliaia, migliaia di anime, si tengono per mano.
    Questo é la fine della vita, ed é l’inizio dell’eternità!

    Marzia Melloni
    11/02/98

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  15. Ermes.

    Tralci di rami
    fioriti salgono
    sempre più in'alto,
    verso quell'oltre
    che limiti non ha.

    Sull'erba un raggio d'orato
    ricama il tuo nome,
    tra il cielo
    e la terra si odono
    i tuoi lievi passi
    e fiori incantati
    le tue rime cantano.


    Il tuo respiro
    nel cielo aleggia,
    per raccontare al mondo
    la speranza del cielo
    che muto non è.

    Di Lella Maria Rosaria.

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  16. cieli trasparenti e vita

    Oggi
    allo spuntar dei fiori,
    nei tenui prati,
    nel dissolversi di brina
    sul lento corso,
    al sollevar di sole,
    nei bei cortili,
    saro' pronto alla vita,
    ricusando
    l'impazienza che m'alberga.
    Allor
    mi desto
    in ripide di speranza.

    *************


    di Sangervasio Antonio

    blog

    www.poesiainblog.splinder.com

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  17. Extra Terrestre

    Aveva visto un film
    tanto tempo fa
    era la storia di un extraterrestre
    un piccolo essere
    che si era perso sul globo terrestre
    alzava il piccolo indice
    illuminato di rosso
    posso
    posso, tornare a casa posso?
    Da allora pensava
    che se qualcuno se ne andava
    per esempio se moriva
    alzava il piccolo indice
    illuminato di rosso
    non per tornare a casa
    ma per dire a chi lo piangeva
    che lui stava là

    con l' indice illuminato
    al loro cuore avrebbe comunicato.

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  18. SIGNORA SPERANZA
    Vorrei essere una nuvola per piovere sopra l'umanità
    gocce di speranza.
    Parola magica che vola di fiore
    in fiore,nei miei pensieri...
    Vorrei volare e scoprire nuovi pianeti, accendere
    nuovi orizzonti , e dare luce ai miei occhi , senza più nulla
    temere... lì in fondo alla strada
    della vita oltre l'orizzonte c'è l'isola dei sorrisi
    per raccogliere nelle mani i mie
    pensieri e affidarli al vento.
    E il vento, li porterà nell'infinità dell'universo
    dove colui che vede e sente tutto potrà raccoglierli
    e trovare il sereno oltre il nulla...
    Ho ancora un cielo da
    conquistare con la speranza di svegliarmi domani...e scoprire che potro
    ESSERE DI NUOVO FELICE..

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  19. Si può cantare tutto
    amore e vita,
    si può parlare alle sponde
    di ogni lago
    che poi non ti risponde,
    si può cantare tutto
    d'ogni onda e flutto,

    ma la canzone è finita
    e cosa resta alla vita?

    Immagina
    d'avere parole
    da dire a qualcuno,
    parole tanto belle,
    immagina
    da non poter restare ferme,
    immagina tu di cantare,
    cantare di speranza!

    E se la canzone è finita
    resta sempre la vita!

    Cerco, rinasco per cercare
    quelle parole di cui cantare,
    da narrare al primo che passa,
    affinché guardando la solita
    solitudine non più la stessa,
    pensi
    oh, che parole di splendore,
    oh, che canzone da donare,
    che parole di speranza
    che non posso contenere,

    e oltre
    la canzone infinita,
    resta pur sempre,
    speranza di vita.



    - Pietro Pasotti - Penso questa poesia sia espressione di una speranza sottile e latente, ma desiderosa di nascere. Non è nulla di relativo ad una particolare situazione o ad un atto, è speranza e basta. Verso cosa? Beh, a voi :)

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  20. SOGNI DI GHIACCIO

    (Quella mattina Maggie si alzò,
    svogliata e fredda come al solito.)
    (Questa città di ghiaccio,
    stranamente sembrava piangere, pensò Winki.)

    Per fortuna la benzina non era ghiacciata.
    Freddo, freddo e chiaro come sempre,
    troppo freddo, troppo chiaro…
    il vento però, (a farci caso),
    sibilava meno tra le fessure,
    delle coperte della buca…
    il sacrificio del pianeta rendeva liberi…
    ma soli.

    Quale disperazione,
    quanta disperazione,
    questa disperazione…
    questa eco continua e cristallina,
    questi diciotto metri di ghiaccio,
    seppelliti sotto i quali,
    si riconoscono ancora i morti…

    Il rumore del tritaghiaccio era assordante,
    ma Winki voleva muoversi stamane;
    uscito alla luce pensò che si era troppo coperto…
    (questo pensiero era nuovo per lui,
    ma vecchio di un centinaio d’anni almeno,
    ed era piuttosto comune ad ogni primavera)

    Vorrei guardarti in silenzio pensò lei,
    sentire che mi ascolti…
    (capire che son capito, pensò lui)
    Intanto non molto lontano da loro,
    un raggio di sole bucò per un’attimo il cielo…
    chissà, forse sarebbero riusciti ad incontrarsi,
    il ghiaccio dopo anni ed anni
    cedeva al nuovo tempo,
    loro non lo sapevano ancora… ma era li,
    sempre più vicino, l’attimo del nuovo inizio.

    Stefanover, tempo fa.

    p.s. qui ho immaginato il nostro pianeta sconvolto climaticamente,
    ed i pochi superstiti vivono
    sotto il ghiaccio ma devono uscire alla
    ricerca di cibo, sperando di incontrarsi…
    c’è una speranza.

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  21. APRILE

    Prima che arrivassi tu
    a strappare i sigilli a questo lungo colpo di sonno,
    ho atteso mille temporali,
    ho consumato domande come sandali d'estate,
    come lettere che per paura si chiudono nei cassetti.
    Prima che arrivassi tu
    mio angelo di vento,
    esile demone di stupore,
    ho patito il continuo franare dei sassi
    persi per sempre sul fondo del lago.
    Ma ora invece che ti scrivo so che verrà di nuovo Aprile
    con i suoi gerani alle finestre,
    a stringerci i fianchi e ad intagliarci i nomi.
    Ed il nostro tempo da decorare e riprenderci
    sarà un cielo impertinente di risvegli.

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  22. Aggiungo l'indirizzo del mio blog

    http://rearwindow2.splinder.com

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  23. Scusa Stella non so dove ho lasciato nei commenti la mia poesia ma ora ho capito che forse dovevo lasciarla qui...beh la metto anche qui....

    Titolo : SPERANZA
    ==========
    Speranza…
    quando l’ultima stella scompare
    nel chiarore dell’aurora
    di un giorno nuovo
    che si affaccia sulle nostre vite.
    Speranza …
    quel tenue filo che
    imbastisce ogni alba e fa che
    ogni nuovo giorno ci si possa
    svegliare con il sole nel cuore.
    Speranza…
    in uno sguardo sereno
    come un arcobaleno che
    spicca tra le nuvole grigie
    dopo una giornata di pioggia.
    Speranza…
    quel desiderio vivo che accende
    ogni giorno il mio sorriso, colorando
    l'attesa di sogni per un domani migliore.

    Un saluto e buon inizio settimana Stella!

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  24. UN RAMETTO DI MIMOSA.

    Un rametto di mimosa
    è il punto d’incontro
    tra la bellezza di un dono
    del Creato
    e il suo mistero.

    Un rametto di mimosa
    per l’uomo
    è motivo di riflessione
    e punto d’incontro
    fra il suo egoismo
    e la sua comprensione.

    Un rametto di mimosa
    per la donna
    è l’8 di marzo
    giorno di speranza
    di trovare un
    punto d’incontro
    tra la notte dell’emarginazione
    e la sua emancipazione.

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  25. Titolo: Speranza
    Autrice: Paola Brunetti
    Blog: http://realifantasiecolorate.blogsot.com
    Lasiati amare.
    Non chiedo altro.
    Lasciami sognare.
    I sentimenti non si possono fermare,
    o, almeno io non voglio.
    Per farmi felice ora basta poco.
    Un sorriso, uno sguardo
    scaturito dal tuo cuore.
    Se puoi, non privarmi
    di sperare, e di vivere
    intensamente ogni minuto
    trascorso insieme.

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  26. Winnie


    Winnie
    Dolce angioletto dagli occhi tristi
    Tu
    Che con la tua dolce fragilità di bambina
    Ma con il tuo grande attaccamento alla vita
    Hai dato al mondo la forza
    Per credere ai miracoli dell'esistenza
    Che hai pianto
    Sofferto
    Sotto le macerie
    Che hai lottato
    In un mondo in cui si è smesso di lottare
    Ci hai regalato la rivelazione di un sogno
    Ci hai insegnato a credere
    Nella vita
    Nella forza
    Nella speranza
    Il tuo miracolo sia da monito all'umanità intera
    Che tanto disprezza
    La terra che calpesta
    Che tanto rincorre ciò che in reltà non serve
    Che poco riflette sui misteri e sulle gioie dell'esistenza
    Che ha dimenticato il vero senso della vita
    Tu
    Con le tue lacrime
    E le tue manine tese
    Hai insegnato all'uomo incontentabile
    Quanto si possa essere fortunati solo
    A percorrere i propri passi senza paura
    Tu
    Dolce bimba nata in un paese sfortunato
    Ci hai insegnato quanto noi possiamo essere fortunati
    Solo a vivere lontano dalle guerre, dalle proibizioni e dalla miseria
    Grazie di cuore
    Per averci aiutati a non dimenticare
    Che dopo ogni temporale c'è sempre l'arcobaleno
    Dietro ogni nuvola il sole
    Dopo la tempesta la quiete
    Dietro ogni angolo buio
    Sempre
    Quel barlume di speranza che, come te, fragile tende la mano
    Aspettando solo di essere colto
    Accolto e coltivato.

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  27. AUTORE: MAURO BARBETTI
    BLOG: http://barbis-liricamente.blogspot.com
    CANZONE DI PRIMAVERA


    Non saprei con il dito indicarti sicuro
    non so è giardino ancora ignoto per me
    ma t’invito a spogliarti verso nuova fioritura
    primavera attende già oltre i cancelli
    esplora il raggio curvo del cielo
    scava discosta riaffiora
    tra la friabilità della terra umida viviamo
    eccoti una buona novella viviamo
    lasciamoci sedurre ancora e ancora
    da questa passione che i sensi non precisano
    non ora è incertezza che dura
    pioggia accanto a sole
    rami nudi e prime gemme
    così dove un uomo si affaccia ai vetri
    accenna un sorriso annusa l’aria
    un altro si scalda con cura le mani
    si copre le spalle si tira dentro
    contrasto non statico paesaggio passaggio
    questo posso dirti passaggio ad altra stagione
    foreste di vita cortecce come volti rugosi
    e foglie come occhi come palpebre
    e radici come unghie come mani nella terra
    viviamo non occorre altro ai vagiti del tempo
    se non dileguare il ghiaccio in torrenti
    e far scendere l’acqua tornare
    ruscelli prati distese del mare
    seduti sulla porta a guardare il cielo tornare
    montagne boschi cornici dei laghi
    tornare dentro pomeriggi ventilati
    tra siepi e fossati
    rinnovati è una ricerca non solo poetica serve
    a chiudere un conto ad aprirne un altro vivremo.

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  28. SPERANZA

    Come legna è il nostro fare
    E speranza, una fiammella
    Per accendere il fuoco.
    Soltanto un soffio
    Per alimentarlo.
    Brucia da sè, la vita
    Giusto un poco ne basta
    Di tanto in tanto. Per rigenerarlo.
    Perchè si avveri, quella...
    Quando non c'è più legna
    Brucia sè stessa,
    Nel vuoto tutto attorno
    E guarda lo spettacolo lontano
    Come una fioca luce nella sera
    Ad aspettare, con i battenti chiusi,
    Che venga il giorno.
    Soltanto una chimera...
    Meglio che niente.
    Resta quel filo. Per agire.
    Quella piccola fiammella,
    Può sempre trovare legna da bruciare.
    E sbaglia chi dice: "è morta".
    Perchè non muore mai.
    Neanche l'istante prima di morire

    Leone

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  29. Leone grazie di aver postato qui la tua poesia, la cancello dall'altra parte.

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  30. LA VITA, ANCORA

    Con la morte nel cuore,
    m’arrampico all’Albero
    della Vita.
    Strapiombo sui frutti maturi,
    sdrucciolo sulle tenere
    aspre gemme,
    .....ma respiro.
    La notte m’occulta con l’orizzonte
    ogni palpito di vivente,
    ma a giorno fatto
    il frinire d’una cicala
    e il viavai di cento formiche
    mi percuotono i sensi
    e mi gridano sul viso che
    la vita è più ricca
    d’ogni mio pensiero

    Ulisse, da lungi, mi seduce ancora
    e mi indica varchi proibiti
    e fondali di perle
    inventate anche per me.

    RispondiElimina
  31. Sperare....
    Sperare e
    Sperare....
    E'quello che
    ogni uomo dovrebbe
    fare....
    Speranza,
    amica mia
    non mi hai mai
    abbandonata
    anche quando
    le mie gambe
    mi hanno lasciata
    La speranza ti nasce
    dal cuore....
    Ti tende
    la mano come
    NOSTRO SIGNORE

    RispondiElimina
  32. Vita

    Tra le rocce
    scende copiosa acqua cristallina...
    evapora...
    e nel cielo...
    nasce e si delinea
    in un gioco di luci e colori...
    un armonico arcobaleno...

    Le sue sfumature infinite e
    la sua bellezza attrae
    qualsiasi sguardo...
    come una calamita...
    ogni creatura ne vive l’essenza

    Si sprigionano profumi...
    e suoni
    come il dolce canto dell’usignolo

    D’un tratto tutto scompare...
    luci...
    colori e forme...
    tutto si assopisce...
    anche i suoni...

    E si affaccia nel silenzio...
    con il suo instancabile ondeggiare
    il canto del mare...
    per unirsi in un enorme abbraccio
    di un bambino che cresce
    con la voglia
    di cambiare il mondo

    RispondiElimina
  33. Preludio

    La voce tua è nuvola
    Nuvola briosa di farfalle
    danzanti sulla pelle mia
    Impalpabili tocchi variopinti
    accarezzano. sollazzano
    i miei timpani
    Creando sensuali,intriganti,vibrazioni
    Preludio giocoso d’amore.

    11 giugno 09

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  34. Quante parole porti nel tuo cuore, poeta

    Parole Improvvise e inaspettate divampano nelle mie ferite

    Dove mi portano? ….seduto alla porta del cielo

    Non mi spaventa la mia morte

    La tua lirica , è il teatro dove esibisco il mio concerto

    Oltrepassare i miei limiti, i miei confini

    naufrago nell’ombra mi sento lontano del mio io

    invaghito del mio dolore ,smarrito di me stesso

    come sempre trovo il tuo cuore vicino

    non ringraziarmi poeta

    anche se sono travolto e ferito di questa specie di vita

    non posseggo nessun tesoro ho buttato nel fiume il mio profitto

    sono felice di essere sconfitto

    vedo sento e condivido

    il tuo geniale verso concepito dal tuo cuore

    accedi il mio misero povero e tenero cuore

    mi dai speranza ,mi dai conforto, mi dai la forza

    per l’ultimo tentativo di mutar la mia vita





    Quante parole porti nel tuo cuore, poeta

    Parole Improvvise e inaspettate divampano nelle mie ferite

    Dove mi portano? ….seduto alla porta del cielo

    Non mi spaventa la mia morte

    La tua lirica , è il teatro dove esibisco il mio concerto

    Oltrepassare i miei limiti, i miei confini

    naufrago nell’ombra mi sento lontano del mio io

    invaghito del mio dolore ,smarrito di me stesso

    come sempre trovo il tuo cuore vicino

    non ringraziarmi poeta

    anche se sono travolto e ferito di questa specie di vita

    non posseggo nessun tesoro ho buttato nel fiume il mio profitto

    sono felice di essere sconfitto

    vedo sento e condivido

    il tuo geniale verso concepito dal tuo cuore

    accedi il mio misero povero e tenero cuore

    mi dai speranza ,mi dai conforto, mi dai la forza

    per l’ultimo tentativo di mutar la mia vita





    PARADISO PERDUTO

    Che paradiso
    La tua dolcezza ,il tuo cuore come un aquila è volata
    Alle falde del mio cuore.
    Ho fatto mille fatiche per averti vicino a me.
    Un oblio atroce ci ha impedito che i nostri cuori.
    Potessero dormire in un letto di piuma
    Quante lacrime ha fatto il mio cuore
    Strazi di dolori ,atroci i battiti di gola nel vederti
    nel adorati del profumo di rose che emanavi
    quante volte mi hai fatto volare nei sogni
    quante volte ti ho cercato
    quante volte ti ho invocato
    quella tempesta d’amore ha raffreddato il mio cuore
    mi rassegnato al mio destino
    cancellando il mio solo fine
    eri tu
    regina principessa dei miei sogni infiniti
    ero convinto che quelle ferite erano per un solo ricordo
    essendo convito di essere respinto dal tuo cuore anch’esso ferito

    oggi riguardo le mie ferite
    sapendo che anche tu porti le mie cicatrici
    anni sono passati la vita ci ha cambiati
    i nostri cuori sono li feriti e insabbiati.
    sepolti dall’impeto funesto oppressore
    perché i nostri cuori
    non si fossero chiamati
    …………………………..AMORE


    Naddeo Rosario
    Il viandante

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  35. Caro anonimo, per pubblicare una poesia, ho bisogno dei tuoi dati, leggi regolamento.
    Grazie.

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  36. scusami stella
    Paradiso Perduto
    Autore : Naddeo Rosario
    info: naddeo@alice.it

    RispondiElimina
  37. SPOLETO

    S’avvicina la quiete
    alle mie ossa
    dove Spoleto si fa
    culla di natura e storia.
    Apro gli occhi
    agli altari di un bosco accanto.
    Con le mani
    vedo e sento
    orazioni di luce e vento.
    Paradiso va alle narici
    come campana verde
    a suonare dolce vita.
    Una voce dal cielo
    s’infila tra pietre e rocche
    chiese e teatri
    chiamando il mio midollo
    a restare.

    traduzione in spagnolo di Ana Calyiuri

    Spoleto

    Se acerca la quietud
    a mis huesos
    donde Spoleto es
    cuna de la natura y la historia.
    Abro los ojos
    a los altares de un bosque cercano.
    Una voz desde el cielo
    se desliza entre piedras y rocas
    iglesias y teatros
    instando a mi médula
    a permanecer.

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