IL MIO TEMPO
coi miei anni ad accompagnarli
cala la notte, oltre l'orizzonte
nero e lontano fugge alla coscienza mia
il tempo, come biscia su strada rovente
si divincola e scappa via
seguendolo i miei stanchi occhi arrendono
calano le palpebre, muoiono gli intenti
e i passi sempre più brevi faticano impronte di sangue
chi sono?
la risposta come una eco di stridenti urla sull'abisso
coperte dal calpestio forte dei piedi sulla ragione di questo cuore intorpidito
Chi sono...vuota agli altrui occhi, cocente e straripante ai miei
chi sono, io? arte nelle dita, talento perso nel cuore...
...mente straziata e ricordi come pugni sui denti
col corpo lacrimante e i crampi della memoria, procedo
tirandomeli dietro, i giorni miei vuoti e difficili
giorni di attesa, speranza e rimpianto
del tempo perso, delle lacrime negli occhi suoi, di quelle nei miei...
il mio tempo è in pausa eterna
aspettando quel minuto, che torni.
Triste, ma bella e molto profonda.
RispondiEliminaBella e triste sì... e l'idea di quel tempo, in pausa eterna, è da brividi.
RispondiEliminaA parte qualche errore di pubblicazione, è molto bella! Ciao, Arianna
RispondiEliminaè molto intensa..l' immagine della biscia che si divincola sull' asfalto rovente è così efficace!questa è poesia , portare l' altro nel proprio mondo interiore, senza parole, ma indicandoglielo e tu ti ritrovi a guardarlo..
RispondiEliminamolto toccante
Sempre belle le poesie di Talamasca... questa è un pò triste ma profonda e veritiera, quante volte il nostro tempo si ferma in atttesa di quel minuto che desideriamo da una vita.
RispondiEliminaUn saluto Stella e buona serata.
Grazie Stella per aver pubblicato un'altra mia poesia :)
RispondiEliminaE grazie a tutti coloro che hanno lasciato un complimento, siete tutti molto gentili :) buona giornata, grazie