martedì 17 marzo 2009

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POESIE IN VETRINA : SILVIA


Il tuo senile infantilismo e il mio cuore di stracci

Come potevo immaginare
che fosse così il finale?
Come, come potevo sapere...
Qual è la colpa?
O meglio, sì, meglio ancora:
di chi è il misfatto?
Chi di noi ha le mani colpevoli?
Chi tra noi le avrà macchiate
per sempre d'indelebile vergogna?

Acqua, perdono, amnesia del tempo che tutto scorre,
tutto dimentica: lava via l'offesa.
Trascina lontano ogni cosa, ogni...

Questa è la mia personale discesa negli inferi.
Chi mai ne ebbe il presagio?
Un destino vigliacco e muto,
incapace nel suo delirio di onnipotenza
di metterci in guardia dinanzi gli infiniti tormenti
che ci attendevano.

E ora ereditiamo dolore,
come sono miserabile!

Ma come immaginare tutto ciò?
E sulle mie mani i segni inequivocabili dell'umiliazione;
e nelle tue mani , nella tua coscienza senza volto
i segni della menzogna, dell'inganno...
e questo è troppo, in nome del cielo, troppo per entrambi!

Ora taciamo e dimentichiamo le nostre miserie,
le nostre alterne gioie.
Il tempo ci strapperà via il ricordo
e torneremo creature nuove, vergini
come un pensiero mai pensato.
Come quel sogno... appena zittito.

Il Destino scherza, si fa gioco di noi
alle nostre spalle, di certo alle mie;
che inganno ci ha teso,
tramando indisturbato la sua trama.

Un volto picassiano, di occhi e lacrime,
sul mio volto, sullo specchio;
tu cammina a capo scoperto,
a testa alta:
il tuo senile infantilismo sarà omesso
e il tuo peccato verrà nascosto,
non taciuto solamente al mio cuore,
al mio cuore... o cosa in sua vece.

Come potevamo presagire un epilogo così indegno?
Come intuirlo anzitempo?
Shhhh... questo è il momento della contrizione.
Questa è solo, banalmente follia!
Questo è... era amore!
Silenzio. Che ora, sì, che ora sia silenzio.
Ho parlato fin troppo:
adesso nascondo le mie mani vergognose
e il mio cuore di stracci... o cosa in sua vece...

17 settembre 2008

8 commenti:

  1. L'acqua lava, ma non purifica, è informe, assume il volume del contenitore.
    Altri elementi, fatti materia, possono essere strappati, come stracci, o lineamenti ricomposti in un ritratto cubista, ma rimangono reali, e oggettivi.
    Possono essere ricostruiti. L'acqua no, l'acqua scorre, lavando, ma si accumula, con le scorie, a valle.

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  2. molto , molto bella , ancora complimenti .

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  3. Molto bella questa poesia...complimenti...

    Stella come vedi sono venuta a trovarti...e passerò spesso!!

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  4. Silvia è una grande, quando lascia scorrere la penna sulla carta le parole diventano un fiume un piena .. bravissima!

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  5. E' così prorompente che si legge di un fiato: dà proprio l'impressione di vedere la penna di Silvia che va e di getto scrive questi versi che travolgono.
    Complimenti a Silvia.
    Baci, Stella.

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  6. Grazie a tutti per i complimenti!

    ;-)

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  7. Non so cosa dire perchè sono parole che rapiscono per l'intensità che esprimono per quel gocciolar d'emozioni che rapisce...complimenti e chapeau...piaciuto leggerti :))) Buona giornata

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